Home 2015 8 luglio FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI. LE NOVITÀ DEL FFO NEL 2015
FINANZIAMENTI. LE NOVITÀ DEL FFO NEL 2015 PDF Stampa E-mail

Sono due le principali novità di quest’anno. Da un lato la quota premiale continua a crescere: per il 2015 è pari a 1 miliardo 385 milioni, e rappresenta ormai il 20% delle risorse stanziate (l’anno scorso era inferiore al 18%). Dall’altro aumenta ancora (salendo al 25%) la parte della quota base assegnata in base al costo standard per studente in corso, un complesso indice che tenta di fissare il “giusto costo” che il singolo ateneo deve sostenere per ogni studente, in relazione all’offerta didattica e ai servizi che offre. Queste due voci, la quota premiale e il costo standard, sono ormai parametri che determinano, su base competitiva, l’assegnazione di oltre due miliardi e mezzo di euro. Entrando nel dettaglio della quota premiale, rispetto allo scorso anno i criteri distributivi vedono ridotta l’incidenza dei risultati nella ricerca (la valutazione ANVUR pesa per il 65% contro il 70% del 2014); è confermata la quota del 20% in base alle politiche di reclutamento (viene valutato il livello scientifico dei docenti assunti); la parte restante (la valutazione della didattica) si sdoppia, ridimensionando drasticamente la componente internazionale (dal 10 al 3%) e introducendo (12%) la valutazione della regolarità negli studi degli iscritti (“regolare” è, per il ministero, lo studente che in un anno acquisisce almeno 20 crediti). È confermata per il 2015 la quota destinata alle chiamate di professori di seconda fascia: 171 milioni 748 mila euro. Nota fortemente negativa, invece, per le borse post lauream: i finanziamenti passano da 148 a 126 milioni. Viene stabilito che gli assegni di ricerca non possano assorbire più del 10% dell’importo. I criteri di assegnazione ai singoli atenei sono gli stessi dello scorso anno (ricerca, internazionalizzazione, impatto socioeconomico, attrattività, risorse per i dottorandi), ma aumenta, rispetto allo scorso anno, il margine di incertezza sui risultati che ogni ateneo può conseguire: la singola sede accademica potrà vedersi decurtati i fondi per le borse fino al 20% rispetto al 2014; nel caso invece aumenti la quota, il vantaggio non potrà eccedere il 5%. Rimanendo in tema di interventi perequativi (i correttivi che ogni anno attenuano i risultati premiali, proteggendo le università “in fondo alla classifica” da perdite eccessive), quest’anno è previsto che nessun ateneo perda più del 2% della sua quota complessiva di Ffo rispetto all’anno scorso (nel 2014 la “rete di protezione” era posta a -3,5%). (Fonte: M. Periti, IlBo 20-05-15)