Home 2015 8 luglio RIFORMA UNIVERSITARIA CONSIDERAZIONI SULLA "USCITA DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" PER LE UNIVERSITÀ
CONSIDERAZIONI SULLA "USCITA DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" PER LE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

È stato pubblicato il Rapporto Finale della US Task Force on Federal Regulation of Higher Education sulla ricalibrazione dei regolamenti delle università e dei college.
Il Report è frutto di un’iniziativa bipartisan partita due anni fa. La sua lettura suggerisce alcune utili considerazioni.

1. Anche in uno Stato (gli Stati Uniti) in cui il “diritto amministrativo” assolve ad un ruolo, sia per ambiti che per regole, molto differente e limitato, rispetto a quello che gli è proprio nel nostro sistema, e in cui le Università hanno spesso veste che noi diremmo “privata”, si verificano eccessi di regolazioni. Ciò a dimostrazione che le regolazioni scaturiscono non tanto dalla natura del soggetto, ma dalla funzione esercitata e anche dall’intervento diretto e indiretto della parte pubblica. Nemmeno negli Stati Uniti è immaginabile una università che opera senza bisogno di interventi pubblici e questi portano con sé regole, e nemmeno poche. Al punto che i fenomeni di ipertrofia burocratica si osservano anche nell’esperienza statunitense.

2. Negli Stati Uniti si sono resi conto del “peso” del problema, riconoscendo in particolare che l’eccesso di regolazione può diventare una barriera all’innovazione, come già rilevato dall’OCSE che da tempo mette in guardia su questo aspetto.

3. Che sia stata riconosciuta la rilevanza del problema e la sua capacità di essere ostacolo all’efficienza delle università, è testimoniato dalla natura bipartisan dell’iniziativa.

Sono considerazioni che potrebbero tornare utili, in particolare, agli aspiranti riformatori di casa nostra, fiduciosi nei poteri taumaturgici dell’ennesima bacchetta magica che prende il nome di “uscita dalla Pubblica Amministrazione”. Ma come dimostrano gli Stati Uniti, quelli veri e non quelli immaginari di tanti editorialisti nostrani, per disboscare la burocrazia inutile, più che la fede nella magia, ci vogliono determinazione e lavoro serio. (Fonte: Redazione Roars 15-05-15)