Home 2015 8 luglio LIBRI. RAPPORTI PORTRAIT OF A LADY – WOMEN IN SCIENCE: PARTICIPATION ISSUES AND PERSPECTIVES IN A GLOBALIZED RESEARCH SYSTEM
PORTRAIT OF A LADY – WOMEN IN SCIENCE: PARTICIPATION ISSUES AND PERSPECTIVES IN A GLOBALIZED RESEARCH SYSTEM PDF Stampa E-mail

Autori: Sveva Avveduto e Lucio Pisacane. Ed. Gangemi, Roma 2014, pp. 95.
Nonostante il sorpasso di genere operato nelle immatricolazioni universitarie, la presenza femminile continua ad essere concentrata soprattutto nelle discipline umanistiche e sottorappresentata sia nella ricerca scientifica che nei ruoli direttivi. Il presente volume intende focalizzare probabili cause ed effetti di questa persistente disparità: un approfondito strumento di riflessione che suggerisce l’introduzione di appropriate strategie per superare le difficoltà laddove – come nel settore della ricerca pubblica – il principio delle pari opportunità è più apparente che reale. Sfatato innanzitutto il pregiudizio, purtroppo ancora radicato nell’opinione pubblica, che la mancata attrattività degli studi scientifici da parte del segmento femminile possa essere originata da fattori biologici, emerge innanzitutto come sul proseguimento degli studi e di quelli scientifici in particolare contino piuttosto i risultati ottenuti nel corso della carriera scolastica secondaria. Peraltro, non si riscontrano differenze sostanziali tra i due generi neppure in relazione alle aspirazioni di carriera e ai valori che le hanno motivate: generalmente il sesso femminile risulta meno interessato al guadagno e più attento a svolgere un lavoro socialmente utile, oltre a voler assicurare il benessere familiare e soddisfare il desiderio di maternità. Le diversità connotano piuttosto i vari ambiti disciplinari: le donne ingegnere sono quelle che aspirano maggiormente ad essere occupate in settori professionali in linea con la formazione ricevuta e sono anche quelle più avverse alle discriminazioni di carriera in una realtà lavorativa ancora a forte connotazione maschilista. In tutte le cosiddette aree STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) le donne, pur riportando votazioni migliori, dimostrano una minore fiducia nell’investire su se stesse e sono conseguentemente meno propense ad affrontare l’ulteriore formazione post-graduate, che è invece di essenziale importanza in alcune carriere scientifiche. (Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas maggio 2015)