Home 2015 7 settembre CLASSIFICAZIONI DEGLI ATENEI CLASSIFICAZIONE DEGLI ATENEI. A PROPOSITO DEL DATO "ATTRATTIVITÀ"
CLASSIFICAZIONE DEGLI ATENEI. A PROPOSITO DEL DATO "ATTRATTIVITÀ" PDF Stampa E-mail

La pubblicazione dei ranking degli Atenei italiani a livello nazionale e internazionale ci dà ogni anno modo di dibattere sulla "qualità" del nostro lavoro accademico, ma soprattutto sulle modalità di "misurazione" di questa qualità. Inoltre, si tratta di classifiche e graduatorie che, non per niente, in genere vengono rese note a ridosso del periodo di immatricolazione e che vorrebbero quindi essere utili per una scelta ragionata dell’Ateneo da frequentare. Anzitutto è bene chiarire che la "posizione" di un Ateneo nelle singole graduatorie è dipendente dalla varietà di indicatori utilizzati e poi dalla loro specifica combinazione. Applicate a organizzazioni costitutivamente complesse, queste classifiche sono eterogenee, com’è ovvio, anche perché ogni promotore ha interesse a rendere la propria graduatoria diversa dalle altre. Le fonti dei dati utilizzati, inoltre, sono spesso difformi e non del tutto confrontabili tra loro, e sono talvolta riferite a indagini solo apparentemente "quantitative", condotte con metodologie e criteri di fatto né oggettivi né verificabili. Entrando nel merito della graduatoria stilata da "Il Sole 24 Ore", l’Università del Salento perde complessivamente rispetto al 2014 una sola posizione generale e quindi risulta sostanzialmente stabile: qualche anno fa, il nostro Ateneo era nelle ultimissime posizioni. Passando all’analisi delle singole voci, UniSalento è sostanzialmente stabile per "sostenibilità" (cioè numero docenti in materie caratterizzanti), "stage" effettuati, "soddisfazione" dei laureati. Caliamo in "attrattività" (da fuori regione), "mobilità", "borse di studio", "efficacia". Buon miglioramento, invece, su "occupazione" e nelle misure contro la "dispersione". Non ci sono nuovi dati su "ricerca", "fondi esterni" e "alta formazione". In sintesi, qualcosa va meglio e qualcosa meno bene, ma nel complesso la nostra posizione rimane stabile: un dato che, però, non ci pare ben "argomentato" con il ricorso a indicatori chiari e "leggibili", e che in mancanza di aggiornamenti su alcune voci importanti al pari delle altre non dà certezze sulla completezza e l’accuratezza del metodo seguito. Ma soprattutto mancano indicatori di contesto. Lo ripetiamo da anni: come si fa a "posizionare" un Ateneo per "attrattività" senza considerare le caratteristiche geografiche e logistiche del territorio in cui si trova? Come si fa a giudicare la capacità di attrarre studenti da fuori regione senza considerare il dato, appunto, regionale? (Fonte: V. Zara, www.sudnews.it/ 22-07-15)