Home 2015 7 settembre CLASSIFICAZIONI DEGLI ATENEI CONTROCLASSIFICA. L’UNIVERSITÀ DI FERRARA PUÒ ESSERE MEGLIO DI PRINCETON?
CONTROCLASSIFICA. L’UNIVERSITÀ DI FERRARA PUÒ ESSERE MEGLIO DI PRINCETON? PDF Stampa E-mail

Nel corso delle discussioni sul tema del valore e qualità delle università italiane avviato a valle degli articoli sulle “lauree utili”, alcuni colleghi e commentatori hanno mosso forti critiche all’articolo di ROARS che proponeva una “controclassifica” rispetto a quella proposta da ARWU (nota come classifica di Shanghai). La critica è stata ben espressa da un collega economista secondo il quale “è assurdo pensare che l’Università di Ferrara possa essere meglio di Princeton”. Non voglio certo dire che Ferrara sia meglio di Princeton: è ovvio quale siano i rapporti tra le due. Ma un primo punto del ragionamento di ROARS era mettere in discussione queste classifiche che di scientifico hanno poco e che invece nel nostro paese vengono acriticamente assunte come valutazioni indiscutibili e “assolute” per dire che “il sistema universitario (tutto!) fa un po’ schifo”. ROARS ha preso quello che altri hanno definito essere l’output, e cioè il punteggio ARWU, e ha valutato una semplice misura di efficienza. Vuol dire che dal punto di vista accademico Ferrara è meglio di Princeton? No, ovviamente. Ma quanto meno ci deve venire il sospetto che a parità di unità prodotta (per come l’ha definita ARWU, non ROARS!) alla società l’università di Ferrara costi meno di Princeton. È ovvio, come scrivono in prima battuta i colleghi di ROARS, che il loro esercizio è volutamente provocatorio. Ma ha una sua motivazione e ragionevolezza. Peraltro, meccanismi di questo tipo sono stati utilizzati nel report prodotto per il governo inglese, dove si vede che se dal punto di vista dei valori assoluti il nostro paese fa fatica, sul fronte dell’efficienza le nostre università nel loro complesso non vanno per nulla male. (Fonte: A. Fuggetta, articolo pubblicato sul suo blog e riproposto da Roars 22-08-15)