Home 2015 7 settembre LAUREE-DIPLOMI-FORMAZ. POST LAUREA-OCCUPAZIONE TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO. DATI EUROSTAT, OCSE E ALMALAUREA
TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO. DATI EUROSTAT, OCSE E ALMALAUREA PDF Stampa E-mail

L’Eurostat ha fatto un tentativo serio di misurazione della durata della transizione scuola-lavoro in tutti i paesi europei L’Italia è agli ultimi posti, ma la sensazione è che la situazione sia ancora peggiore di quella illustrata da Eurostat. I dati disponibili si soffermano solo sui valori medi per paese e per livello di istruzione. Inoltre, si concentrano sulla transizione al “primo posto di lavoro significativo”, intendendo con ciò uno della durata di almeno tre mesi e, quindi, non necessariamente un lavoro a tempo indeterminato. Con una media di tempi di attesa di nove mesi circa, l’Italia è seconda solo alla Grecia in termini di durata della transizione per i laureati. Per i diplomati è settima, con un tempo di attesa medio di circa 13,5 mesi. Eurostat ha sottostimato ampiamente la durata complessiva delle transizioni scuola-lavoro in Italia. Ci sono almeno due fattori importanti da tenere in considerazione, se si vuole fare un calcolo più realistico. In primo luogo, l’Eurostat considera lavori anche di tipo temporaneo, ma ciò potrebbe non costituire davvero la fine della transizione al lavoro per molti giovani, che continuerebbero a cercare un lavoro permanente. Con le riforme del mercato del lavoro e la diffusione del lavoro temporaneo, si è interrotta la durata della disoccupazione, ma non la durata della transizione a un lavoro a tempo indeterminato. Un autorevole studio dell’Ocse riporta che in Italia la durata della transizione dal sistema di istruzione a un lavoro a tempo indeterminato è pari a 44,8 mesi, cioè quasi quattro volte di più della stima Eurostat. La durata della transizione in Italia dovrebbe essere pesata per il tempo che è necessario per ottenere un diploma di laurea, uno dei più lunghi al mondo. Anche perché, secondo i dati del Miur, circa il 50 per cento degli studenti che si iscrivono all’università abbandonano senza completare il percorso di studi. Tuttavia, molti di loro restano iscritti per anni e, talvolta, riescono ad arrivare alla laurea seppure dopo un periodo di tempo lunghissimo. Circa il 40 per cento dei laureati consegue il diploma con un ritardo compreso fra uno e dieci anni rispetto al percorso curriculare previsto dal 3+2. Secondo i dati AlmaLaurea, l’età media alla laurea per gli studenti che iniziano l’università a 18 anni è di 24 anni per chi ha intrapreso il percorso triennale e di 26,1 anni per chi sceglie anche la specialistica. Ciò significa che se un giovane si laurea con la laurea magistrale a 27-28 anni, deve calcolare che trova un lavoro più o meno stabile verso i 32-33 anni, sulla base dei 45 mesi circa di transizione calcolati dall’Ocse. (Fonte: F. Pastore, lavoce.info 31-07-15)