Home 2015 7 settembre LAUREE-DIPLOMI-FORMAZ. POST LAUREA-OCCUPAZIONE LAUREATI E IMMATRICOLAZIONI. TASSO DI OCCUPAZIONE A 5 ANNI DALLA LAUREA
LAUREATI E IMMATRICOLAZIONI. TASSO DI OCCUPAZIONE A 5 ANNI DALLA LAUREA PDF Stampa E-mail

Dalle statistiche si rileva il numero troppo esiguo di laureati. Nella fascia d'età 55-64enni siamo all'11%, contro il 22% della media europea e il 26% della Germania; nel range 25-34 anni arriviamo invece al 22%, a fronte del 37% dell'Ue e del 39% dell'Ocse. Ad aggravare ulteriormente il quadro ci pensa il vistoso calo delle immatricolazioni registrato negli ultimi anni. Dal 2003 (anno del massimo storico di 338 mila matricole) al 2014 (con 269 mila) la riduzione è stata del 20 per cento. Restringendo il campo agli ultimi cinque anni la diminuzione è stata pari al 9%: dai 297 mila giovani iscritti all'università nel 2009 si è passati ai 269 mila del 2014. Con un calo più sensibile tra i giovani del Sud. In controtendenza sono cresciute le immatricolazioni (dati riferiti all’a.a. 2014-15) solo a ingegneria (+7,7% rispetto al 2003/2004, +2,1% rispetto al 2009/2010), ad agraria e veterinaria (del 18,4% rispetto all'anno accademico 2003/2004 e +21% rispetto al 2009/2010).
Sebbene i segnali incoraggianti non manchino - a cominciare dall'età media alla laurea che anche grazie alla riforma universitaria è passata dai 27,3 anni del 2004 ai 26,4 del 2014 - il passaggio dalle aule universitarie al lavoro continua a rivelarsi tutt'altro che semplice. Come se non bastassero i tassi record di disoccupazione giovanile (44,2%) e Neet* (26,2%) l'ultimo rapporto di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale testimonia che negli ultimi cinque anni si sono ridotti sia il tasso di occupazione dei laureati sia la loro stabilità lavorativa. Secondo le ultime rilevazioni di AlmaLaurea, in cima alla classifica dei titoli di studio che offrono migliori risultati sul mercato del lavoro a cinque anni dal titolo troviamo medici e professioni sanitarie, ingegneri, chimici, economisti e "dottori" in statistica. Più nel dettaglio, i camici bianchi trovano lavoro nel 97% dei casi (professioni sanitarie) e nel 95% per i medici, appaiati dagli ingegneri (95,3%). Subito dopo seguono chimici che nel 90,1% dei casi a cinque anni dalla laurea risultano occupati, e da economisti e statistici (89,6%). Laureati questi che in media vengono premiati anche da stipendi più alti di 200-300 euro rispetto ai colleghi che hanno seguito altri percorsi di studio. I medici a cinque anni dalla laurea guadagnano a esempio in media 1.678 euro (la media dei laureati italiani è 1.356 per i magistrali e 1.283 per le laurea a ciclo unico). Anche chi ha studiato economia o chimica guadagna di più: in media rispettivamente 1.487 e 1.475 euro. Più difficoltà a entrare nel mercato del lavoro le trovano invece i laureati del settore giuridico: risultano occupati il 74,4% a cinque anni dal titolo. Quasi le stesse performance per i laureati del settore letterario (74,9%). Diverse difficoltà anche per chi possiede una laurea in psicologia o un titolo per accedere all'insegnamento: dopo cinque anni dalla tesi circa il 20% risulta infatti disoccupato. Poco meglio vanno infine i laureati in scienze politiche e quelli del settore linguistico: il loro tasso di occupazione supera di poco l'84%.

*L'acronimo «Neet» sta a indicare persone «Not in education, employment or training», circa 1,3 milioni di persone secondo dati dell'Istat. (Fonte: M. Bortoloni, E. Bruno, IlSole24Ore 28-08-15; Rapporto AlmaLaurea 2015)