ESAMI E LAUREE. SCALE DI VALUTAZIONE PDF Stampa E-mail

In Italia come in qualunque altra nazione, il ventaglio dei voti di laurea è molto diverso tra una sede e l’altra; e tende a penalizzare i giovani laureati delle sedi ‘a manica stretta’ se il voto è un fattore decisivo. In qualche caso la ‘manica larga’ è diventata anche un fattore competitivo tra sedi universitarie, a causa della caduta verticale delle iscrizioni. L’ordinamento 3+2, introdotto nel nuovo millennio, ha pure aumentato la varietà e la diversità delle valutazioni di merito, in tutta Europa. La proliferazione delle lauree ha creato un guazzabuglio di titoli nel quale non è sempre facile districarsi. Talvolta mi chiedo se abbia ancora senso una scala ‘finissima’ come il voto in trentesimi dei singoli esami e il punteggio finale in 110esimi. L’Europa ha una varietà stupefacente di scale di valutazione. In Germania ci sono sei gradazioni: in ordine decrescente vanno da sehr gut (1, molto buono) a befriedigend (tra 2,4 e 2,9, soddisfacente, la performance media) fino a ungenügend (6, insufficiente). In Francia le gradazioni sono 20, in linea teorica. Di regola, a livello europeo si normalizzano le diverse scale secondo 5 classi di esiti positivi, da A (eccellente) a E (sufficiente). Una norma che si fosse adeguata a questa scala sarebbe stata forse più ragionevole. (Fonte: R. Rosso, FQ 06-07-15)