Home 2015 7 settembre LAUREE-DIPLOMI-FORMAZ. POST LAUREA-OCCUPAZIONE INGEGNERIA: AUMENTANO I LAUREATI E IL 3+2 NON OTTIENE GLI EFFETTI SPERATI
INGEGNERIA: AUMENTANO I LAUREATI E IL 3+2 NON OTTIENE GLI EFFETTI SPERATI PDF Stampa E-mail

Una ricerca condotta dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri dal titolo "La formazione degli ingegneri - Anno 2014" ha analizzato i dati relativi ai laureati italiani, focalizzando la riflessione sugli studenti in ingegneria, evidenziando alcuni dati fondamentali, tra i quali l’aumento del numero di laureati in ingegneria a cui corrisponde anche una crescita del numero di immatricolati che abbandonano il percorso formativo prescelto. Prendendo come riferimento l’anno accademico 2007-2008 ai corsi di laurea della classe 8-Ingegneria civile ed ambientale, 9-Ingegneria dell’informazione e 10-Ingegneria industriale (secondo la classificazione del DM 509/99), risulta che a 6 anni dall’immatricolazione solo il 41% ha conseguito il titolo di laurea (triennale), il 9,8% non ha ancora completato il proprio iter formativo di primo livello, mentre quasi la metà (49,2%) ha cambiato corso di laurea o addirittura abbandonato del tutto gli studi universitari. Circa il percorso 3+2, secondo i dati del Centro Studi del CNI, prendendo come riferimento il 2013, solo 1/3 di coloro che hanno conseguito il titolo hanno concluso il ciclo di primo livello non prima di 4-5 anni di studi. ”Dal momento che la riforma universitaria che ha istituito il titolo di laurea di primo livello (tre anni di corso) aveva l’intento di abbreviare i tempi di conseguimento del titolo di studio e ridurre gli abbandoni, alla luce di quanto evidenziato e considerando che la stragrande maggioranza dei laureati triennali ingegneristici si iscrive ai corsi di laurea magistrale (nel 2013 era l’82%), appare abbastanza evidente come, almeno per ciò che riguarda i corsi in ingegneria, la riforma non abbia prodotto gli effetti sperati ed anzi abbia snaturato un percorso formativo da sempre valorizzato ed apprezzato in tutto il mondo”. (Fonte: G. Bivo, lavoripubblici.it 14-08-15)