Home 2015 7 settembre RICERCA. RICERCATORI. VALUTAZIONE DELLA RICERCA DISTINGUERE LA VALUTAZIONE DALLA POLITICA UNIVERSITARIA
DISTINGUERE LA VALUTAZIONE DALLA POLITICA UNIVERSITARIA PDF Stampa E-mail

Un recentissimo articolo di Riccardo Realfonso (pubblicato sul Sole24Ore del 10 u.s.) mette in luce come la quota di premialità del FFO (che per il 2015 è giunta al 20%), così come sinora calcolata, abbia di fatto sfavorito le università meridionali a vantaggio di quelle del centro-nord. E giustamente stigmatizza la lacuna di tale sistema di ripartizione in quanto non tiene conto del differente contesto e dei differenti fattori socioeconomici nei quali le diverse università sono inserite. Se ciò venisse fatto – sostiene l’Autore – e venisse ad es. utilizzato un indice della probabilità di trovare impiego dei laureati in rapporto al contesto, allora ai primissimi posti si troverebbero università come quelle di Catania e di Napoli Federico II, che invece con l’attuale calcolo sono state tra le più penalizzate. Quando ad es. si utilizza un indice quale quello della mobilità degli studenti – aggiungo io – è palmare per ogni persona di buon senso rendersi conto che l’università di Catania non può competere con quella di Torino o Milano, anche a parità di qualità dell’offerta: chi dovrebbe attrarre Catania, gli studenti della Libia o della Tunisia? Bisogna dunque mettere in discussione ciò che nessuno discute e concepire una politica opposta a quella sinora messa in atto, col distinguere innanzi tutto la valutazione dalla politica universitaria vera e propria. La valutazione deve avere la funzione di diagnosticare (se fatta bene, e non come sinora fatto) i punti critici e di debolezza del sistema universitario, al fine di dare indicazioni per “policies” in grado di supportare le realtà in difficoltà – università per università, dipartimento per dipartimento – e permettere loro di avviare una pratica virtuosa che possa portare ad un aumento del loro tasso di qualità ed efficienza. Non quindi una punizione con minori investimenti, ma più investimenti, mirati e sapientemente concertati. (Fonte: F. Coniglione, Roars 12-08-15)