Home 2015 7 settembre RICERCA. RICERCATORI. VALUTAZIONE DELLA RICERCA QUANDO VALUTAZIONE DEL MERITO E DEMOCRAZIA COLLIDONO
QUANDO VALUTAZIONE DEL MERITO E DEMOCRAZIA COLLIDONO PDF Stampa E-mail

Come si fa a diventare "la migliore" università? Semplice: si costruiscono grandi infrastrutture e si assumono molti docenti nei settori disciplinari in cui si è deciso di eccellere. Ma non basta. Gli investimenti devono dare risultati. I docenti su cui si è investito, per esempio, devono avere una produzione scientifica di alto livello, e devono attirare, attraverso i bandi competitivi, cospicui finanziamenti. Quali risultati si sono ottenuti? Si chiama valutazione. E non può essere fatta dagli stessi che sono valutati. Bisogna chiamare personaggi eccellenti a livello mondiale nelle varie branche del sapere e chiedere: a che livello è, nella tua disciplina, questa Università? I giovani devono sapere che le triennali sono bene o male di qualità uniforme in tutte le Università, ma con le magistrali le cose cambiano. E, in base alle proprie aspirazioni, devono sapere dove ci sono i docenti migliori, per avere la migliore istruzione. Sapete perché queste cose, così logiche, di solito non si fanno? Perché per farle ci vuole una decisione a maggioranza, e la maggioranza non le vuole fare. La maggioranza dei docenti è impegnata nelle triennali, e solo una minoranza dovrebbe essere impiegata nelle magistrali. Nessuno, avendo la maggioranza, accetterà di farsi declassare a seguito di valutazione. Valutazione e democrazia collidono. E' un paradosso. Ogni Università deve decidere "dove vuole andare" e non lo può decidere con la logica delle mani alzate. Deve prevalere il merito. Per le Università che non lo faranno, la decadenza sarà inevitabile, e ... meritata! (Fonte: F. Boero, Il Secolo XIX 29-08-15)