Home 2015 7 settembre STUDENTI NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE STUDENTI-LAVORATORI DAL 39% AL 26% IN 3 ANNI
NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE STUDENTI-LAVORATORI DAL 39% AL 26% IN 3 ANNI PDF Stampa E-mail

L'Indagine Eurostudent, promossa e co-finanziata dal MIUR, è stata realizzata dalla Fondazione Rui con la collaborazione dell'Università per Stranieri di Perugia. Premesso che, nei Paesi europei, il lavoro studentesco è un aspetto strutturale e non occasionale, in Italia la percentuale di studenti che svolgono un lavoro retribuito è passata in tre anni dal 39 al 26%, un valore nettamente inferiore a quello registrato altrove. Gli studenti lavorano per dipendere meno dalle famiglie (che continuano a coprire circa il 70% delle spese), per entrare in contatto con il mondo del lavoro e per arricchire il proprio bagaglio di competenze. Il calo della loro occupazione rappresenta un insuccesso delle politiche di inclusione sociale e un indebolimento delle prospettive di occupabili. Per contrastare questo fenomeno è necessario adottare azioni mirate: aumentare le politiche di aiuto agli studi per garantire pari opportunità di accesso, creare nelle università le condizioni favorevoli per coniugare studio e lavoro, offrire opportunità per rinforzare le prospettive di occupabili (tirocini, riconoscimento dei titoli acquisiti all'estero, etc.). (Fonte: I. Cuccarini, rivistauniversitas giugno 2015)