Home 2015 7 settembre VARIE QUATTRO DATI SULLE UNIVERSITÀ
QUATTRO DATI SULLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

II primo dato è che l'università e chiaramente sottofinanziata rispetto ai partner europei. Lo è da sempre, ma dal 2008 la situazione è ulteriormente peggiorata. Questo è un dato fondamentale per capire la situazione, un dato che non si può liquidare dicendo: «Si, d'accordo, ma a parte quello...». No, non possiamo mettere da parte nulla; parlare di finanziamenti, infatti, è come chiedersi se il campione che ci rappresenta alle Olimpiadi può permettersi scarpette da corsa o se deve invece correre con gli zoccoli. Chi direbbe nel giudicare un corridore: «Si, va bene, ma a parte gli zoccoli...?» Nessuno. Il secondo dato è che - nonostante il sottofinanziamento - la produzione scientifica italiana è qualitativamente al livello delle più ricche Francia, Inghilterra, Germania. Qualcosa evidentemente funziona nelle università italiane, come peraltro dimostrato anche dalle migliaia di giovani ricercatori che, costretti a emigrare, vengono assunti dalle migliori università straniere. Il terzo dato è che in Italia ci sono pochi laureati, non troppi. Così pochi che, se continuiamo così, presto saremo l'ultimo paese Ocse per quantità, scavalcati persino dalla Turchia.
Il quarto dato è che le università in Italia sono probabilmente un po' meno di quante dovrebbero essere - non troppe come spesso si dice. In Italia, infatti, ci sono un milione 700 mila studenti. Questi studenti secondo la Commissione Europea dovrebbero frequentare una rete di università distribuite su tutto il territorio nazionale (e non solo in alcune regioni) e ciascuna università dovrebbe avere non più di 20 mila studenti per essere in linea con le migliori pratiche internazionali. Secondo questi parametri, in Italia dovrebbe esserci 85 università, ovvero, una ventina di più di quelle che ci sono in questo momento (non contando alcune piccolissime realtà). (Fonte: J. C. De Martin, La Stampa 04-08-15)