Home 2015 26 ottobre CLASSIFICAZIONI DEGLI ATENEI CLASSIFICA QS 2015 DEGLI ATENEI. CAMBIO DELLE REGOLE CHE PENALIZZA ALCUNI ATENEI
CLASSIFICA QS 2015 DEGLI ATENEI. CAMBIO DELLE REGOLE CHE PENALIZZA ALCUNI ATENEI PDF Stampa E-mail

Cominciamo a dire che è difficile prendere troppo sul serio la classifica QS, redatta da Quacquarelli Symonds, particolarmente nota per i suoi svarioni, come osservato da Richard Holmes, un esperto di classifiche degli atenei, il cui blog, University Ranking Watch, è una delle migliori sedi di critica e analisi delle più svariate classifiche diffuse a livello mondiale: “During its short venture into the ranking business QS has shown a remarkable flair for error. In terms of quantity and variety they have no peers. All rankers make mistakes now and then but so far there has been nobody quite like QS”. Giusto un anno fa avevamo pubblicato un post intitolato ‘Ranking QS: la Top 10 degli svarioni più spettacolari’. E la previsione del crollo degli atenei italiani non ci deriva da capacità divinatorie. Molto semplicemente, QS ha cambiato le regole in corsa con due novità consistenti relative a due dei principali indicatori: reputation survey (che conta per il 40+10%) e citation per faculty (che conta per il 20%). Una terza modifica è quella di aver escluso le pubblicazioni frutto di grandi collaborazioni (più di dieci affiliations rappresentate) che per alcuni atenei italiani rappresentano parecchie centinaia di pubblicazioni (soprattutto nell’ambito della fisica). E’ impossibile in ogni classifica, anche sportiva, perdere centinaia di posizioni in pochi mesi se non cambiano gli indicatori. Ebbene, Qs ha deciso - senza confrontarsi con nessuno - di cambiare indicatori, utilizzando un metodo errato nei principi e nella metodologia. La credibilità del ranking si raggiunge proprio con la stabilità dei suoi indicatori nel tempo per consentire alle Università di modificare gli indirizzi strategici (cosa che richiede qualche anno). Nel ranking Qs hanno “normalizzato” i valori delle citazioni scientifiche, ad esempio di medicina, con le citazioni effettuate dallo stesso ateneo nelle aree umanistiche. Tutti sanno che le aree umanistiche in Italia pubblicano prevalentemente in lingua italiana e non inglese. In questo modo si da un vantaggio del tutto ingiustificato alle università inglesi e americane. Quelle introdotte da QS sono modifiche così radicali da assimilare la nuova classifica ad un “ballo del qua qua” in cui ci sarà chi va di qua e chi va di là solo perché sono cambiate le regole del ballo. Una specie di “anno zero” del Ranking QS, che però dubitiamo verrà accolto come tale dai mezzi di informazione. Con il risultato di assegnare medaglie e gogne del tutto arbitrarie. (Fonte: Redazione Roars 14-09-15).
Tabella. Posizione degli atenei italiani presenti nel QS World University Rankings 2015, che ha considerato 3.539 atenei del mondo, classificandone solo 891.