Home 2015 26 ottobre RICERCA. RICERCATORI. VALUTAZIONE DELLA RICERCA VQR. NON IDONEA PER MISURARE L’EFFICIENZA DEGLI ATENEI
VQR. NON IDONEA PER MISURARE L’EFFICIENZA DEGLI ATENEI PDF Stampa E-mail

E’ indubbio che un processo di valutazione della qualità della ricerca (VQR) sia utile; ma le critiche mosse alla VQR avrebbero dovuto suggerire che non era opportuno trasformarla in un indicatore decisivo per effettuare sensibili tagli di bilancio a molti atenei, con una procedura che trova riscontri molto limitati negli altri paesi europei. Ma anche ammesso (e non concesso) che la VQR sia perfetta, i suoi numeri indicano che la qualità assoluta della ricerca svolta in un determinato periodo di tempo, in una determinata area scientifica di un determinato ateneo è “migliore” che altrove; dunque, può essere considerato uno strumento per l’allocazione di risorse aggiuntive finalizzate alla ricerca in quella determinata area scientifica non uno strumento per misurare l’efficienza degli atenei. Quest’ultima richiederebbe di rapportare la ricerca realizzata agli input disponibili: alla presenza di collaboratori di ricerca (il rapporto fra assegnisti di ricerca/ricercatori a tempo determinato e personale docente è estremamente squilibrato nelle università italiane), alla disponibilità di attrezzature scientifiche, ai tempi disponibili per la ricerca (correlati negativamente al carico didattico e al rapporto studenti/docenti, anch’esso assai squilibrato) e all’acquisizione di risorse finanziarie non competitive (ad esempio da Fondazioni o Enti Locali). Quegli indicatori non misurano cioè il “merito” inteso come capacità di raggiungere risultati migliori a parità di risorse disponibili e per questo non sono una buona guida per allocare le risorse ordinarie di funzionamento. (Fonte: G. Viesti, Roars 06-09-15)