I DOTTORI DI RICERCA SCELGONO IN MAGGIORANZA DI LAVORARE ALL'ESTERO |
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Il 74% dei dottori di ricerca, fin dal conseguimento del titolo, dichiara di ritenere di avere maggiori opportunità professionali all’estero, percentuale che sale all’81% tra i dottori dell’area delle scienze di base, al 78% tra gli ingegneri e al 76% tra i colleghi delle scienze della vita; sotto la media si posizionano i dottori degli indirizzi delle scienze umane (73%) e delle scienze economico, giuridico e sociali (58%). I dottori di ricerca scelgono l’estero per le seguenti tre motivazioni principali: 1) hanno guadagni più elevati dei loro colleghi che sono rimasti in Italia: 1.420 euro netti mensili contro i 2.124 percepiti da chi emigra oltreconfine. Certo su questo interviene anche il diverso costo della vita, ma la differenza appare comunque elevata; 2) utilizzano in maggior misura le competenze acquisite durante gli anni di studio: il 72% dei dottori trasferitisi all’estero ritiene che il titolo sia efficace per il lavoro svolto, contro il 55% dei colleghi occupati in Italia; 3) hanno maggiori possibilità di svolgere attività di ricerca: il 52%, contro il 21% che resta entro i confini nazionali, lavora come ricercatore, o docente universitario. (Fonte: G. Chicarella, Indagine almalaurea 2015 sui dottori di ricerca)
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