Home 2015 23 novembre LAUREE-DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA-OCCUPAZIONE MEDICINA E FARMACIA DELL'ATENEO ROMENO «DUNAREA DEJOS» A ENNA
MEDICINA E FARMACIA DELL'ATENEO ROMENO «DUNAREA DEJOS» A ENNA PDF Stampa E-mail

«Abbiamo già scritto una lettera alle autorità prefettizie locali, seguendo le procedure che si devono seguire in questi casi», ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, riferendosi all'apertura a Enna della facoltà di Medicina e Farmacia dell'ateneo romeno «Dunarea dejos» coadiuvato dalla Fondazione Proserpina amministrata dall'ex parlamentare Vladimiro Crisafulli. Alla richiesta del MIUR indirizzata al prefetto Fernando Guida, al procuratore Calogero Ferrotti, all'Anac e all'Avvocatura dello Stato di Caltanissetta chiedendo di intervenire affinché i corsi siano bloccati, il prefetto Guida avrebbe già chiarito «che la cosiddetta Fondazione Proserpina in realtà non è una fondazione». Infatti, non ha mai provveduto a richiedere, ai fini del riconoscimento l'iscrizione nell'apposito registro che è istituito presso la Prefettura. Sembra che il 6 ottobre scorso l'associazione «Fondazione Proserpina» sia stata trasformata in una S.r.l. La Guardia di Finanza di Enna, titolare dell’indagine, su mandato del procuratore della Repubblica ha posto sotto sequestro i locali dell’Umberto I dove si stavano svolgendo i corsi di lingua rumena propedeutici ai test d’ingresso alle lezioni. Per ultimo si è aggiunta l’Asp, il cui direttore generale, dopo aver chiesto un parere a Palermo, ha ritenuto opportuno sfrattare l’università dai locali dell’ospedale, dove attualmente si stanno svolgendo le lezioni. Ha ribadito Crisafulli: «Se il problema è quello delle stanze ne troveremo subito delle altre". In proposito, G. A. Stella, in un articolo sul Corriere intitolato 'La saga siciliana dell'ateneo romeno', conclude: "La situazione a questo punto, nella sua miserabile pochezza, sta diventando la tragica dimostrazione dell'impotenza dello Stato davanti ai cacicchi locall protetti dall'infemale casino di competenze e dall'inestricabile groviglio di leggi che, in mano a legulei assai divertiti nel ruolo di azzeccagarbugli, possono portare qualunque decisione statale (sono già tre le diffide ignorate) a impantanarsi in una melma di corsi e ricorsi". (Fonte: Palermo e Provincia 29-10-15; startnews.it 15-11-15; G. A. Stella, CorSera 18-11-15)