Home 2015 23 novembre RECLUTAMENTO IL PROGRAMMA DI 500 NUOVE CATTEDRE NELLA LEGGE DI STABILITÀ
IL PROGRAMMA DI 500 NUOVE CATTEDRE NELLA LEGGE DI STABILITÀ PDF Stampa E-mail

Il programma di reclutamento proposto dalla legge di stabilità 2016 (art. 1, commi 110-115, del maxiemendamento; ex art. 15) dovrebbe avere natura permanente, cioè ogni anno dovrebbero essere messe a concorso 25 cattedre universitarie per studiosi (italiani o stranieri) che desiderano lavorare in Italia. Ovviamente, si potrebbe iniziare con un contingente maggiore, o espandere il numero di cattedre a regime. Spendere “tutto e subito” è sbagliato, sia perché gestire concorsi molto affollati è difficile, sia perché avremo un contingente di cinquecento docenti che invecchierà gradualmente fino alla pensione, senza dare ad altri analoghe possibilità in futuro. Fra dieci o quindici anni rappresenterà una categoria (gli “ex articolo 15”) in via di estinzione, come le tante che si sono succedute nei nostri atenei.
Bisogna evitare che tutto si risolva nella promozione di persone che già lavorano in Italia. L' art. 1, commi 110-115 (ex art. 15), della legge di stabilità 2016 prevede che il concorso sia aperto non solo a chi lavora all’estero, ma anche a chi già si trova in Italia nei ruoli di associato (per i concorsi di ordinario) o di ricercatore (per i concorsi di associato). L’esperienza passata suggerisce che la gran parte dei posti sarà coperta da docenti già inquadrati nei ruoli delle università italiane. Più saggio sarebbe rimettere rapidamente in moto le abilitazioni nazionali e i meccanismi ordinari di reclutamento, riservando l'art. 1, commi 110-115 (ex art. 15) a un vero e proprio rientro dei cervelli dall’estero, piuttosto che a un’immissione una tantum di docenti che già lavorano in Italia.
Il concorso prevede che il vincitore possa muoversi da una sede all’altra senza gravare sui bilanci degli atenei. Ha quindi uno status giuridico molto migliore di chi invece è già nei ruoli di ordinario o associato, il cui costo deve essere coperto dal budget della nuova sede. A costoro tuttavia è fatto divieto di partecipare al concorso. Così com’è il disegno del provvedimento è motivo di grave ingiustizia nei confronti dei nostri migliori docenti, particolarmente di coloro che sono entrati nei ruoli negli ultimi due anni, dopo la conclusione dell’abilitazione nazionale. Si arriva al paradosso che i più bravi di un dipartimento potrebbero avere uno status giuridico meno favorevole di quelli assunti con l'art. 1, co. 110-115, del maxiemendamento della Legge di Stabilità 2016 (ex art. 15), semplicemente per il fatto che hanno vinto un concorso prima degli altri. (Fonte: T. Jappelli, lavoce.info 03-11-15)