Home 2015 23 dicembre IN EVIDENZA RAPPORTO RES 2015. UN’INDAGINE SULLE UNIVERSITÀ DEL NORD E DEL SUD
RAPPORTO RES 2015. UN’INDAGINE SULLE UNIVERSITÀ DEL NORD E DEL SUD PDF Stampa E-mail

Il rapporto 2015 della Fondazione RES dal titolo “Nuovi divari. Un’indagine sulle Università del Nord e del Sud” riporta dati sconfortanti: crollo degli iscritti, scendono docenti e personale tecnico. In particolare, rispetto al 2004, nel 2014-15 gli immatricolati si sono ridotti di oltre 66.000, passando da circa 326.000 a meno di 260.000 (-20%); i docenti da poco meno di 63.000 a meno di 52.000 (-17%); il personale tecnico amministrativo da 72.000 a 59.000 (-18%); i corsi di studio sono scesi da 5634 a 4628 (-18%). L'obiettivo europeo di raggiungere il 40% di giovani laureati nel 2040 sembra decisamente lontano: l'Italia, infatti, si posiziona all'ultimo posto tra i 28 stati membri con il 23,9% (v. Tabella, da Roars 14-12-15)



"Questi numeri drammatici sono direttamente connessi anche al calo del fondo di finanziamento ordinario delle università (FFO), che è diminuito del 22,5%, e alla mancanza di adeguati finanziamenti nel diritto allo studio. Basti pensare - afferma Campailla (LINK) - che i servizi del diritto allo studio si rivolgono solo al 10 % del totale degli universitari e, tra gli idonei a ricevere la borsa di studio, uno su quattro non la ottiene per mancanza di fondi. Anche i servizi mensa e alloggio sono carenti: solo il 2% degli studenti è assegnatario di un posto alloggio nelle residenze universitarie, mentre è disponibile un posto in mensa ogni 35 studenti iscritti".
"Il calo delle immatricolazioni, ad esempio, è differenziato per territori - prosegue il portavoce di LINK - ed è particolarmente intenso nelle Isole (-30,2%), nel Sud continentale (-25,5%) e nel Centro (-23,7%, specie nel Lazio); più contenuto al Nord (-11%). Anche gli abbandoni degli studi seguono una dinamica territoriale; dati recenti mostrano che una significativa quota di studenti abbandona i corsi universitari dopo il primo anno: il 12,6% al Nord, il 15,1% al Centro e il 17,5% al Sud".
"Il rapporto analizza anche il tasso di abbandono universitario che nel Sud si attesta al 17,5%, con punte del 25%, contro il 12% del Nord, spiega Dionisio (UDU). Tra le cause, oltre all’assenza e alla scarsa qualità dei servizi offerti, vi sono senza dubbio anche le carenze strutturali del diritto allo studio: le Regioni del Sud vi investono circa 40 € per studente, la metà del Nord. Al Sud gli studenti finanziano di tasca propria più del 50% del diritto allo studio. Anche la ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario ha contribuito ad aumentare la forbice tra atenei del Nord e atenei del centro-sud: questi hanno perso il 12%, con picchi di oltre il 20% nelle isole, contro il 4,3% perso dalle università del Nord". (Fonte: http://tinyurl.com/zd2r423 10-12-15)