Home 2015 23 dicembre DOTTORATO COME SEMPLIFICARE IL DOTTORATO DI RICERCA DEPURANDOLO DA STRAVAGANZE BUROCRATICHE
COME SEMPLIFICARE IL DOTTORATO DI RICERCA DEPURANDOLO DA STRAVAGANZE BUROCRATICHE PDF Stampa E-mail

La soluzione è (sarebbe) semplice e a portata di mano: guardare ai migliori modelli all’estero e fotocopiarli – senza aggiungere stravaganze burocratiche – e in particolare:
- abolire cicli, accreditamento, limiti di accesso, collegi, attivazione, bandi, soprannumeri e soprannumerari, e tutte le incomprensibili sovrastrutture del dottorato all’italiana;
- fare organizzare e gestire i dottorati dai Dipartimenti;
- consentire l’ammissione al dottorato “a sportello”, senza condizionarla necessariamente all’assegnazione di borse di studio, a seguito di un semplice colloquio di valutazione, anche con modalità telematiche, e qui – sia chiaro – per “modalità telematiche” intendo l’email e le interviste su skype, non certo la PEC e le altre bizzarrie inusabili della “PA digitale”;
- togliere ogni limite di durata e condizionare la concessione del titolo di dottorato alla pubblicazione dei risultati della ricerca a primo nome;
- attribuire le risorse ministeriali per le borse di studio ai Dipartimenti consentendone l’autodisciplina per la ripartizione
- favorire in ogni modo l’assegnazione di borse di studio agli iscritti ai corsi di dottorato, con fondi di ricerca, sponsor e contributi esterni;
- lasciar perdere i bizzarri progetti di sinergia fra Atenei regionali, perché sono solo inutili perdite di tempo e anche perché nessuno si è mai sognato di costringere Humboldt, Freie e Technische Universitäten di Berlino a fare un Doktorandenprogramm regionale solo per il semplice motivo che sono vicine e che bisogna fare economie di scala;
- porsi l’obiettivo del raddoppio del numero di dottori di ricerca nei prossimi cinque anni, anche mediante l’individuazione di criteri premiali agli Atenei;
- ricordarsi sempre che l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, e che i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi (artt. 33 e 34 della Costituzione della Repubblica);
- cercare di fare le cose in modo giusto, razionale e, soprattutto, SEMPLICE.
Leonardo da Vinci: “La semplicità è la suprema sofisticazione”. (Fonte: N. Casagli, http://tinyurl.com/j6r95md 03-12-15)