Home 2015 23 dicembre FINANZIAMENTI LA CORTE COSTITUZIONALE DOVRÀ PRONUNCIARSI SUI COSTI STANDARD CHE GRAVANO SULL'FFO DELLE UNIVERSITÀ
LA CORTE COSTITUZIONALE DOVRÀ PRONUNCIARSI SUI COSTI STANDARD CHE GRAVANO SULL'FFO DELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Investiti della questione dall'università di Macerata, i giudici amministrativi del Tar delle Marche hanno chiamato in causa la Corte costituzionale, sulla base dell'obiezione che il governo ha affidato a un decreto, firmato da MIUR e MEF, decisioni chiave sul finanziamento delle università che invece spettavano alla legge primaria. In questo modo, scrive il Tar nell'ordinanza, si è determinata «una delegificazione non prevista da alcuna norma in un ambito che investe, sia pure attraverso l'enunciazione di algoritmi e formule matematiche, scelte altamente politiche in termini di sviluppo del sistema universitario e di redistribuzione delle risorse economiche al suo interno». E' in causa la quota base dell'FFO che fino al 2013 era disciplinata da meccanismi di spesa storica e ora vede un peso crescente dei costi standard. Nel ricorso, l'università di Macerata non si oppone all'introduzione di un nuovo meccanismo di distribuzione dei fondi, ma contesta i suoi effetti giudicati «paradossali e perversi» con la riduzione nel caso di specie del 23% delle risorse statali. La delega data al governo dalla legge Gelmini del 2010, spiega il Tar, era «eccessivamente generica», il decreto attuativo ha stabilito le voci di costo ma non le modalità di misurazione, e il tutto è stato affidato ai provvedimenti ministeriali. Sarà la Consulta a decidere se la riserva di legge che la Costituzione (in particolare gli articoli 33 e 34) prevede per l'istruzione è stata violata da questa procedura. (Fonte: G. Trovati, IlSole24Ore 17-12-15)