Home 2015 23 dicembre FINANZIAMENTI SPESA PUBBLICA PER L’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA. DATI DI UNA COMPARAZIONE INTERNAZIONALE
SPESA PUBBLICA PER L’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA. DATI DI UNA COMPARAZIONE INTERNAZIONALE PDF Stampa E-mail

La comparazione internazionale, rispetto al finanziamento pubblico dell'istruzione universitaria, mostra un’Italia in affanno. Nemmeno il Governo Renzi è riuscito a recuperare il gap. Il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ai microfoni di “Radio Popolare”, giovedì sera in occasione della “Notte Bianca del diritto allo studio degli studenti universitari”, ha annunciato che con la Legge di Stabilità si arriverà a stanziare 8 miliardi sul capitolo. La differenza resterà enorme. Nel 2011 la spesa pubblica per l’istruzione universitaria in Italia ammontava, stando ai dati Ocse, allo 0,8% del Pil: una percentuale inferiore anche rispetto ai Paesi nei quali la componente privata del finanziamento è assai rilevante come Stati Uniti e Regno Unito (entrambi allo 0,9%). Una stima della spesa pubblica per l’istruzione universitaria per abitante mostra, che in anni recenti, ammonta a 332 euro in Germania; 305 euro in Francia; 157 euro in Spagna a fronte di 117 euro al Centro Nord dell’Italia e 99 euro in Meridione. A colmare questa mancanza di soldi sono le famiglie costrette ad intervenire. Nel finanziamento del sistema universitario italiano, stando ai dati Eurydice ripresi dalla Fondazione Res, la quota sopportata dalle famiglie italiane sul totale della spesa, nel 2011, era pari al 24,5%, un livello che pur essendo inferiore al Regno Unito è maggiore rispetto alla Francia, alla Spagna e all’Olanda e molti altri Stati europei. La Fondazione evidenzia che i “dati del Public Funding Observatory della European University Association mostrano che la contrazione del 21% in termini reali della spesa pubblica per l’università osservata in Italia tra il 2008 e il 2014 è superiore a quella di tutti gli altri Paesi europei a parte Grecia, Ungheria e Regno Unito”. La legge di Stabilità 2016 attualmente in discussione aumenta di un miliardo lo stanziamento. È un’inversione di tendenza, ma certamente non di portata epocale. (Fonte: A. Corlazzoli, IlFattoQuotidiano.it 11-12-15)