Home 2015 23 dicembre LAUREE-DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA-OCCUPAZIONE CON IL 3+2 IL RISULTATO È STATO DI FAR DURARE ALMENO CINQUE ANNI CORSI CHE PRIMA NE DURAVANO QUATTRO
CON IL 3+2 IL RISULTATO È STATO DI FAR DURARE ALMENO CINQUE ANNI CORSI CHE PRIMA NE DURAVANO QUATTRO PDF Stampa E-mail

Nelle intenzioni originali, lo “split” tra lauree avrebbe dovuto uniformare il sistema italiano a quello delle università internazionali, dove il binomio triennale-magistrale si rispecchia nella ripartizione tra bachelor e master. Nei fatti, «l'unico risultato è stato di far almeno durare cinque anni – se non di più - corsi che prima ne duravano quattro. Quasi 6 studenti su 10 decidono infatti di proseguire con gli studi magistrali, proprio perché sono quelli che garantiscono un po' più di guadagno e prospettive occupazionali» spiega al Sole 24 Ore Ivano Dionigi, presidente di AlmaLaurea ed ex rettore dell'Università di Bologna. Il termine di paragone con l'Europa non funziona, per un equivoco di fondo: in sistemi come il Regno Unito, dove pure crescono le iscrizioni ai master, il bachelor (triennale) viene considerato un programma già soddisfacente per la ricerca di impiego. Lo stesso non si può dire dell'Italia, come certifica il maggior grado di specificità offerta dai soli bienni magistrali. Come a dire: il primo livello dà le basi, il secondo il lavoro. «Sempre che il lavoro ci sia, visti i tassi di disoccupazione giovanile – fa notare Dionigi -. Se il 3+2 vuole avere un senso, allora le triennali dovrebbero essere tarate su percorsi davvero professionalizzanti, come già avviene nelle discipline sanitarie. In caso contrario, si nuoce solo al corso. Per alcune lauree, è stato un suicidio». Perché “non c'è 3 senza 2”. Il cortocircuito è semplice da spiegare. Uno studente in regola con il percorso della scuola dell'obbligo si immatricola a 19 anni. Se ha scelto un corso di laurea di primo livello, cioè un qualsiasi corso ad eccezione dei pochi che hanno conservato il ciclo magistrale (come Medicina o Giurisprudenza), l'età minima per ottenere il titolo è a 22 anni. Il problema è che le sola laurea triennale rischia di essere un handicap per la successiva ricerca di un impiego, non tanto nell'immediato quanto in vista di scatti di carriera o buone condizioni retributive sul lungo periodo. (Fonte: A. Magnani, IlSole24Ore 27-11-15)