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FONDI UE PER LA RICERCA. L'ITALIA RICEVE MENO DI QUANTO VERSA PDF Stampa E-mail

Fino al 30 ottobre scorso su oltre 100 bandi per la ricerca già lanciati, l’Ue ha assegnato quasi 12 miliardi - 11,984 per l’esattezza - ai progetti presentati dai ricercatori dei Paesi Ue, e quelli coordinati cioè da un team italiano hanno incassato poco meno di 1 miliardo (940 milioni e 484mila euro): in pratica il 7,8% della torta complessiva. Eppure l’Italia oggi partecipa al bilancio dell’Ue con circa il 12% dei fondi complessivi (siamo i terzi finanziatori assoluti). Come dire che tra il dare e l’avere all’appello mancano più di 400 milioni. Al 30 ottobre scorso i centri di ricerca e le imprese della Germania di fondi ne hanno conquistati più del doppio dell’Italia: ben 2,231 miliardi. Anche l’Inghilterra incassa il doppio dei nostri fondi (1,8 miliardi). Al terzo posto di questa speciale classifica della ricerca europea c’è poi la Francia con 1,287 miliardi. Subito sotto il podio c’è la Spagna - che supera il nostro Paese rispetto al passato - con 1 miliardo e 37 milioni. E poi l’Italia con 940 milioni affiancata dall’Olanda (che contribuisce al bilancio Ue solo per il 3%) con 932 milioni. Un quinto posto a pari merito con un Paese molto più piccolo di noi che racconta i nostri ritardi su un terreno - quello della ricerca - cruciale per riguadagnare la crescita di cui abbiamo tanto bisogno. Ritardi dovuti anche soprattutto ai disinvestimenti dei vari Governi degli ultimi 10-15 anni - tra tagli ai fondi, blocco del turn over negli enti di ricerca e nelle università, credito d’imposta poco sostenuto - che ha prodotto un divario anche nelle risorse umane a disposizione. (Fonte: P. Almirante, tecnicadellascuola.it 07-12-15)