Home 2015 23 dicembre VARIE I PENSATOI INTELLETTUALI E L'UNIVERSITÀ. INTERVISTA A R. PRODI
I PENSATOI INTELLETTUALI E L'UNIVERSITÀ. INTERVISTA A R. PRODI PDF Stampa E-mail

Nel dettaglio che presente e che futuro vede per i pensatoi bolognesi? «Mi pare che Prometeia abbia fatto una trasformazione compiuta e sia diventata un'azienda di consulenza aperta al mercato, anche internazionale. Nomisma ha avuto periodi difficili, ma adesso è in corso un tentativo di rilancio globale e internazionale che, sono fiducioso, avrà successo». Ma ha senso parlare ancora di politica industriale in Italia ora che la grande impresa sembra quasi scomparsa? «Ha senso più che mai perché la politica industriale è più necessaria che mai. È vero, non abbiamo più le grandi imprese, ma restiamo il secondo Paese industriale d'Europa dopo la Germania e molto prima di Francia e Spagna». E il destino del Mulino? «Di certo ha meno influenza di un tempo sulla politica nazionale. E anche uno strumento come la Rivista - che è stata un'esperienza straordinaria - è meno influente di un tempo». Perché la fine di questo modello bolognese? «In gran parte per il cambiamento dell'università, che in passato era il collante di tutti i docenti che contribuivano al così detto modello bolognese. Oggi ai professori universitari è richiesto di essere più specialisti e meno intellettuali, in senso lato. Cosi è venuto a mancare un fattore di fermentazione che in passato aveva dato i suoi frutti». Esperienza conclusa, quindi? «Spero proprio di no. Mi auguro che questi pensatoi non appartengano solo al passato, ma anche al presente e al futuro. Certo, quello di oggi è un mondo più frammentato, con problemi più difficili da comprendere, ma proprio per questo servono strumenti nuovi e forti». (Fonte: F. M., La Stampa 26-11-15)