Home 2016 25 gennaio LAUREE–DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA–OCCUPAZIONE IL VOTO MINIMO DI LAUREA NON CONTA PIÙ NEI CONCORSI
IL VOTO MINIMO DI LAUREA NON CONTA PIÙ NEI CONCORSI PDF Stampa E-mail

L'avvocato F. L. ha vinto un importante ricorso al TAR Lazio. Un recente concorso indetto da Banca d'Italia per l'assunzione di 65 coadiutori recava tra i requisiti il conseguimento del titolo di laurea con un voto minimo di 105/110. Ma la legge Madia per la riforma della PA, approvata sul finire di quest'estate, ha messo fuori gioco i voti minimi come criteri di sbarramento. Forse ricorderete come si fece un gran parlare di un emendamento che proponeva di valutare in modo diverso, ai fini dei concorsi pubblici, l'università di provenienza. Un emendamento che secondo la ministra Madia doveva servire a riconoscere che "una laurea alla Sapienza non è lo stesso che una laurea a un'università telematica", ma che è stato ritirato dopo un bombardamento di polemiche. Quello che è passato è stato invece un altro emendamento, voluto dal deputato Marco Meloni (PD), che prevedeva la "soppressione del requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi per l'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni" (art. 17, comma 1d). Proprio facendo perno su questo comma l'avvocato F. L. è riuscito a far ammettere al concorso il suo ricorrente. (Fonte: http://uninews24.cybertronick.it/lazio 18-12-15)