Home 2016 25 gennaio LAUREE–DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA–OCCUPAZIONE LA GRANDE FUGA DAL SUD DI STUDENTI E GIOVANI LAUREATI
LA GRANDE FUGA DAL SUD DI STUDENTI E GIOVANI LAUREATI PDF Stampa E-mail

Uno degli effetti più vistosi del futuro che ci sta assicurando la meritocrazia all’italiana è la grande fuga dal Sud di giovani studenti e giovani laureati. Ci sono certamente profonde ragioni storiche nell’arretratezza del Meridione, già evidenti dall’unità d’Italia. Tuttavia, dopo innegabili miglioramenti dal Dopoguerra, la situazione è peggiorata in maniera evidente dall’inizio della crisi a oggi. In Italia il conto della crisi è stato pagato con un tasso di disoccupazione che si è raddoppiato dallo scoppio della crisi finanziaria a oggi, raggiungendo il 12,7% nel 2015. Il problema del Meridione, e dunque di tutto il Paese, è che mentre il tasso di disoccupazione è del 9,5% al Nord, raggiunge il 20,5% al Sud. Come effetto delle politiche in corso, questo squilibrio ha, un’unica prospettiva: quella di aumentare. Il flusso di forza lavoro qualificata da Sud a Nord è inesorabile così come l’impoverimento degli atenei del Sud, che sembrano condannati a chiudere o a diventare una sorta di licei di terz’ordine. Come scrive l’economista Gianfranco Viesti: “Negli ultimi anni, l’investimento pubblico nell’istruzione universitaria nel nostro Paese si è profondamente modificato. In estrema sintesi, tre sono stati i principali cambiamenti: 1) una forte riduzione del suo ammontare; 2) una ripartizione asimmetrica di questa riduzione fra le sedi universitarie e le grandi circoscrizioni territoriali; 3) l’entrata in funzione di meccanismi di allocazione delle risorse assai discutibili, che tendono ad avere un effetto cumulato nel tempo. Tutto ciò può rapidamente portare, senza ulteriori interventi, ad un ulteriore, drastico ridimensionamento di alcune sedi universitarie o alla loro definitiva chiusura”. (Fonte: Redazione Roars, Intervista apparsa su Voci Globali 03-01-16)