Home 2016 23 febbraio UE. ESTERO CINA. L’INARRESTABILE LOCOMOTIVA SCIENTIFICA VERSO IL PRIMATO
CINA. L’INARRESTABILE LOCOMOTIVA SCIENTIFICA VERSO IL PRIMATO PDF Stampa E-mail

La Cina ha appena raggiunto gli Stati Uniti per numero di articoli scientifici pubblicati ogni anno (400mila), rivela un rapporto della National Science Foundation di Washington. Secondo l'Ocse, nel 2020 avrà superato il suo rivale e surclassato anche l'Europa, in termini di investimenti. Un quarto dei laureati in scienze e ingegneria di tutto il mondo proviene dalla Cina (e un altro quarto dall'India). Un terzo degli stranieri che ottengono un dottorato negli Stati Uniti ha il passaporto di Pechino, con la madrepatria che preme per riprenderselo. Una sola azienda di biotecnologie cinese, la Bgi di Shenzhen, possiede macchinari per leggere il genoma potenti come quelli di tutti gli Usa, e addestra tra l'altro i giovani biologi italiani dell'università di Tor Vergata a scovare le malformazioni del feto da una goccia di sangue della madre (saltando l'amniocentesi). A novembre la Cina ha annunciato che costruirà il più grande acceleratore di particelle del mondo, con dimensioni doppie ed energia 7 volte superiori rispetto alla macchina del Cern di Ginevra che nel 2012 scoprì il bosone di Higgs. E tutto questo è avvenuto nel tempo di una generazione. Il progetto per agguantare il primato scientifico in Cina ha radici solide. Il grosso della crescita si è concentrato tra il 2000 e il 2010, spiega un rapporto pubblicato sulla rivista Pnas dalle università del Michigan e di Pechino. Ma gli investimenti sono stati avviati nel 1998, quando il governo ha lanciato il "programma 985", raddoppiando i finanziamenti e il numero di atenei. Oggi in Cina oltre un milione di ragazzi si laurea ogni anno in discipline scientifiche o ingegneristiche (il quadruplo rispetto agli Stati Uniti, anche se le popolazioni sono rispettivamente 1,3 miliardi e 300 milioni). Per spingere a tutta velocità la locomotiva della scienza, la Cina impiega 3,2 milioni fra scienziati e ingegneri (erano 1,2 milioni nel 1982 e sono appena 5mila in Italia) e li ha posti in cima alla classifica del prestigio sociale. Gli ingegneri guadagnano il 25% in più rispetto agli scienziati, che sono ben al di sopra di medici e avvocati (negli Usa la proporzione è rovesciata). Nel 2008 Pechino ha lanciato il programma dei "mille talenti" per attirare i migliori cervelli dall'estero offrendo salari competitivi, laboratori, fondi per la ricerca e un rimborso spese che solo per il trasloco ammonta a 160mila dollari. (Fonte: E. Dusi, G. Visetti, La Repubblica 28-01-16)