Home 2016 22 marzo FINANZIAMENTI NON SI RIESCE A FARE LA SPENDING REVIEW? IL CASO DELL’UNIVERSITÀ RAPPRESENTA UNA PARZIALE SMENTITA
NON SI RIESCE A FARE LA SPENDING REVIEW? IL CASO DELL’UNIVERSITÀ RAPPRESENTA UNA PARZIALE SMENTITA PDF Stampa E-mail

Si dice che in Italia non si riesca a realizzare la spending review. Il caso dell’università rappresenta una parziale smentita. Parziale, perché certamente c’è stata minor spesa: un taglio fortissimo; ma è assai dubbio che ci sia stata e ci sia, miglior spesa. Le vicende degli ultimi anni dell’università italiana non sono facili da ricostruire: sono leggibili solo mettendo insieme tanti numeri, tanti decreti, tante decisioni tecniche estremamente complesse. Ma se si traduce tutto questo materiale in una fotografia d’insieme (come si è provato a fare nel volume «Università in declino. Un’indagine sugli atenei italiani da Nord a Sud», Donzelli Editore), emergono con chiarezza grandi scelte che sono state compiute e grandi interrogativi che ne scaturiscono; sia sul futuro delle università sia, più in generale, sulle prospettive della ricerca scientifica e della formazione superiore nel nostro paese. Almeno due sono le scelte di fondo che sono state compiute, che è possibile documentare, e che aprono grandi questioni. In primo luogo, tutti i dati mostrano che l’Italia ha compiuto a partire dal 2008 un forte disinvestimento sull’università. L’istruzione superiore italiana è diventata, in pochi anni, più piccola di un quinto: di tanto si sono ridotti gli studenti, i docenti, il personale tecnico-amministrativo, i corsi di laurea, i finanziamenti. Un taglio molto maggiore rispetto a qualsiasi altro ambito dell’intervento pubblico. Una dinamica che non ha riscontri negli altri paesi, avanzati e emergenti: che, a partire dalla Germania hanno aumentato in misura rilevante il proprio investimento nell’università. (Fonte: G. Viesti, corriere.it 09-03-16)