Home 2016 22 marzo LAUREE–DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA–OCCUPAZIONE IN MENO DI DIECI ANNI LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA NEGLI STUDI GIURIDICI SI È RIDOTTA DI PIÙ DI UN TERZO
IN MENO DI DIECI ANNI LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA NEGLI STUDI GIURIDICI SI È RIDOTTA DI PIÙ DI UN TERZO PDF Stampa E-mail

Gli immatricolati nei corsi di studio delle lauree magistrali in Giurisprudenza (LMG/01) – lauree che costituiscono titolo necessario per l’avvocatura, il notariato e la magistratura – erano 28.837 nell’anno accademico 2006/2007, 19.257 nell’a. a. 2014/2015. Complessivamente, sommando il numero di immatricolati ai corsi per le lauree triennali di scienze giuridiche e di scienze dei servizi giuridici nonché per le lauree magistrali, nel 2006/2007 si iscrivevano a corsi giuridici 34.817 studenti. Nel 2014/2015 sommando magistrali e triennale in scienze dei servizi giuridici si arriva a 22.150. In meno di dieci anni la formazione universitaria negli studi giuridici ha perso 12.667 immatricolati, cioè si è ridotta di più di un terzo.
Gli studi giuridici sono in calo per una “bolla formativa”: essa consiste nell’eccesso di formazione giuridica a cui si è assistito nei decenni passati, che ha causato un eccesso di risposta alla domanda del mercato con un conseguente abbassamento dei costi che infine ha reso le professioni giuridiche meno appetibili. Un’altra possibile causa sarebbe la contrazione della pubblica amministrazione italiana. Gli studi giuridici vedrebbero, infatti, tra i più naturali approdi lavorativi quelli all’interno delle amministrazioni dello Stato. Esiste una terza possibile spiegazione. E’ plausibile pensare che i giuristi siano oggi, nella società contemporanea e in particolare in Italia, figure meno prestigiose e autorevoli del passato? In una società che pare magnificare altri saperi, il diritto e la giustizia hanno ancora un ruolo di primo piano? Se il diritto ha perso prestigio, quale responsabilità hanno i giuristi che sono oggi all’opera? Infine un’ultima ipotesi è rintracciata nell’inadeguatezza della formazione giuridica. La proposta è quella di riconfigurare gli insegnamenti sulla scorta delle esigenze pratiche dei futuri giuristi sacrificando l’acquisizione di alcuni contenuti al fine di aumentare l’acquisizione di abilità. Una buona mediazione tra queste esigenze si avrà dal prossimo anno accademico nell’Università degli studi di Palermo ove si prevede che i corsi di laurea magistrale in Giurisprudenza si avviino verso una formula 4+1 in cui i primi quattro anni insistono in un corso tradizionale e l’ultimo anno in corsi formanti in determinate aree del sapere giuridico. (Fonte: R. Caso, Roars 14-02-16; A. Cannizzaro, http://www.iostudionews.it/sulla-crisi-degli-studi-giuridici/ 27-02-16)