ANVUR, ROARS E COMMENTI SU ESITO STOPVQR |
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Una parte dei professori universitari ha esercitato una protesta “silenziosa” nei confronti del Governo astenendosi dalla VQR (c.d. StopVqr). Dopo il primo blocco degli scatti stipendiali dei dipendenti pubblici nel triennio 2011-2013, il blocco è stato reiterato per il 2014 e dal governo attuale per il 2015 solo per la categoria dei docenti universitari. Interrotto da gennaio 2016 parzialmente (non per tutte le categorie insieme) si è ricominciato come se niente fosse successo e in termini economici c’è stato un aumento di circa 100 euro invece dei 350 che sarebbero spettati. Un altro punto del contendere è che tutte le altre categorie di statali hanno avuto il ripristino dello stipendio da gennaio 2015 esclusi i docenti universitari che l’hanno avuto, appunto, dal 2016. La legittima richiesta attuale dei docenti universitari voleva che gli anni 2011-2015 fossero riconosciuti almeno giuridicamente. Il 5 marzo l’ANVUR ha diffuso il seguente comunicato stampa a cui sono allegati i dati disaggregati sul conferimento dei prodotti della VQR 2011-2014: Commento di Antonio Violante (16 marzo 2016): Grottesco il comunicato ANVUR, che richiama alla mente i trionfalismi del regime quando nel 1931 la stragrande maggioranza dei professori universitari aveva giurato fedeltà al fascismo. Ma resta comunque l’amaro in bocca dopo avere constatato che (se i dati comunicati sono corretti) per il 92% dei docenti il loro trattamento retributivo (insieme a quello pensionistico futuro) va bene così com’è; oppure, sempre per loro, quand’anche esso sia stato giudicato iniquo, non vale la pena comunque fare alcunché per cercare di migliorarlo. Ma quello che ferisce di più è la mancanza di dignità della docenza universitaria italiana, pronta a sottomettersi a qualsiasi arbitrio del potere. Per fortuna esiste un 8% di docenti che ancora sta provando a salvare l’onore della nostra Accademia, cercando di riportarla ai livelli dei paesi civili. Altri commenti qui. |