“Servono riflessioni comuni organiche sul sistema universitario, con orizzonti ampi, in cui il faro sia l’Italia non i corporativismi, il futuro dei giovani, non il potere dei vecchi, quando non è sano. Perché vadano uniti, e non contrapposti. È su queste premesse granitiche e sull'onestà intellettuale di tutti quanti che possiamo allocare maggiori risorse al mondo universitario. Che, assicuro, sono tema all'ordine del giorno, perché il sistema universitario può e deve essere perno di crescita e di sviluppo e per divenire tale ha bisogno di soldi, ma anche di testa e di adeguamento ai bisogni del Paese. Un'inversione di tendenza già l'abbiamo data nella finanziaria, sebbene non rilevante quanto ci sarebbe piaciuto: mille ricercatori in più, 500 ordinari in più e aumento delle risorse per le borse di studio agli studenti previste nella finanziaria da 5 milioni a 55 milioni. Non da 5 a 10, ma da 5 a 55 milioni, in totale sono 217 milioni. E stiamo lavorando alla questione dell’innalzamento della soglia ISEE (innalzata a 23.000 euro con decreto annunciato dal ministro il 17 marzo, nota di PSM), proprio ieri si è riunito il tavolo sui Lep, i livelli essenziali per il diritto allo studio proprio per stabilire criteri chiari e il più possibile equi. Non bastano, certo, lo so. Ma, ripeto, insieme alle risorse, è necessaria una riflessione organica sul sistema universitario – sui mezzi e sui fini, non solo sulle risorse – con la premessa di un'azione di verità e senza ipocrisie, da nessuna parte. Ciascuno si prenda le sue responsabilità”. (Fonte: D. Faraone, Il Foglio 17-02-16)
|