Home 2016 22 marzo UE. ESTERO POLONIA. COME LA RADA VALUTA GLI ISTITUTI SCIENTIFICI
POLONIA. COME LA RADA VALUTA GLI ISTITUTI SCIENTIFICI PDF Stampa E-mail

La Rada Konsultorów del PAN, ovvero del Consiglio Scientifico del Dipartimento delle scienze umane e sociali della Accademia Polacca delle Scienze (in tutto cinque dipartimenti o sezioni), è il massimo organo che vigila su tutti gli istituti scientifici in questo ambito disciplinare (in tutto 14, con tre unità di supporto, come archivi e biblioteche). Esso, tra le altre cose, ha il compito di valutare ogni quattro anni le performance degli istituti; dopo due anni se quella della cadenza regolare è stata negativa. Il modo di procedere di Rada va nello specifico delle situazioni, mira ad una loro conoscenza diretta, a una presa d’atto di persone e cose e non si basa su formulari o giudizi su due sole opere effettuati da persone sempre destinate a rimanere sconosciute, come nella VQR. Il suo scopo non è punire e tagliare, ma piuttosto far crescere la struttura, accompagnarla nella sua capacità di miglioramento, dandole i mezzi per poter effettivamente procedere in questa direzione, giudicando le situazioni nella loro specificità. Non si vuole ridimensionare il sistema della ricerca nel suo complesso – come, di fatto, sta avvenendo in Italia – ma migliorarne il rendimento, cercando di individuare e affrontare i problemi complessivi che concernono la struttura. In secondo luogo, di fronte alla minaccia di uno scioglimento dell’Istituto, nessuno sarà disposto a rischiare la propria pelle per proteggere il figlio di Tizio o l’amante di Sempronio; nessuno ha l’interesse di salvaguardare il posto di chi non fa nulla, perché “tanto non leva di bocca il pane a nessuno”.
Certo, in questo sistema vi sono punti che potrebbero e dovrebbero essere migliorati o approfonditi e inoltre ha aspetti che possono anche risultare ostici a chi è abituato a una gestione democratica dell’università. Infatti, i direttori non sono eletti dal personale scientifico (e/o impiegatizio) degli istituti, ma sono il risultato di un concorso pubblico, specifico per ciascuna struttura, gestito da una commissione nominata sempre dalla Rada. E chi è abituato al posto garantito a vita, può storcere il naso di fronte a una soluzione così drastica come quella dello scioglimento e del licenziamento. Bisogna però dire che questa è una ipotesi abbastanza rara ed è inoltre facile per i ricercatori migliori trovare una nuova collocazione, ad es. all’università o magari in un altro istituto affine che può essere creato dal PAN in sostituzione di quello liquidato. Sicché a correre dei veri rischi sono i ricercatori più inefficienti e improduttivi. (Fonte: F. Coniglione, Roars 21-02-16)