Home 2016 22 marzo LIBRI. RAPPORTI. SAGGI EU. RAPPORTI DELLA CE SU ERASMUS
EU. RAPPORTI DELLA CE SU ERASMUS PDF Stampa E-mail

Tre Rapporti pubblicati dalla Commissione Europea offrono il resoconto del primo anno operativo di Erasmus+, dell'ultimo anno del "vecchio" programma Erasmus (a.a. 2013/14) e delle tendenze regionali relative agli effetti della mobilità studentesca in campo occupazionale e di inclusione sociale. I dati evidenziano una maggiore partecipazione al primo anno di Erasmus+, con alcune migliorie rispetto al passato: sono state attribuite 650.000 borse di mobilità per studenti, tirocinanti, insegnanti e volontari; è stato facilitato l'iter per i primi prestiti agli studenti che desiderano seguire un corso di laurea magistrale all'estero; è stato garantito un maggior sostegno al riconoscimento in Patria degli studi svolti all'estero; è stato attivato un nuovo sostegno linguistico per migliorare le competenze degli studenti; sono stati appoggiati progetti di cooperazione tra istituzioni di istruzione superiore e imprese (knowledge alliances). Molto positivi anche i risultati per i dati riferiti all'ultimo anno di Erasmus, che hanno evidenziato cifre record di coinvolgimento universitario, con 272.000 borse di mobilità studentesca e dello staff amministrativo (+2% rispetto all'anno precedente). Spagna (39.277 studenti), Germania (30.964) e Francia (29.621) si sono confermati i Paesi più attrattivi degli studenti in mobilità; gli stessi Paesi hanno inviato studenti in altri Paesi partner (Spagna 37.235, Francia 36.759 e Germania 36.257). L'Italia mantiene saldamente Il 4° posto, facendo registrare una crescita del 4,4% nelle partenze (26.331 unità), che hanno beneficiato del co-finanziamento nazionale. La Spagna (5.701 unità), seguita da Germania (5.101) e Italia (4.860), guida anche l'ideale classifica dei Paesi maggiormente prescelti dallo staff e il Belgio è risultato il Paese con il maggior numero dei progetti di cooperazione tendenti a modernizzare l'istruzione superiore (15 progetti pari al 19% di quelli complessivamente finanziati). (Fonte: M. L. Marino, rivistauniversitas 08-02-16)