Home 2016 18 maggio RICERCA. VALUTAZIONE DELLA RICERCA PROTESTA CONTRO LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA (VQR). LE UNIVERSITÀ PIÙ DISOBBEDIENTI ALL’ANVUR
PROTESTA CONTRO LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA (VQR). LE UNIVERSITÀ PIÙ DISOBBEDIENTI ALL’ANVUR PDF Stampa E-mail

Non è una fotografia dettagliata della prima protesta (StopVQR) contro la valutazione della ricerca (VQR) e il blocco degli stipendi dei docenti, ma dai dati diffusi dall’Agenzia nazionale per la valutazione della ricerca universitaria (ANVUR) emerge una realtà interessante. Nonostante le minacce ventilate, il timore di danneggiare il proprio dipartimento nella distribuzione delle risorse realizzata in base alla valutazione del triennio accademico 2011-2014, i caricamenti forzosi dei “prodotti della ricerca”, sono diversi gli atenei – anche di peso – dove la protesta si è mantenuta al di sopra della soglia psicologica del 10 per cento: Napoli Parthenope (73,7%), Reggio Calabria (82,7%), Catania (85,8%), L’Aquila (86,3%), Urbino, Roma Sapienza (86,4%), Brescia (87,1%), Basilicata (87,8%), Pavia (87,9%), Roma Tre (88%), Sannio (89,1%), Genova (89,1%), Siena (89,4%), Cagliari (89,9%), Salerno (90,3%), Messina (90,5%). Poco sotto Milano Bocconi (91%). Nello stesso giorno della pubblicazione dei dati Anvur un Gruppo di coordinamento sulle “3 missioni” dell’università (Insegnamento, Ricerca, Democrazia delle opportunità), promosso da alcuni docenti di Tor Vergata, ha rilanciato una petizione in cui si chiedono le dimissioni dei componenti dei Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV), cioè i gruppi di esperti responsabili della valutazione dei prodotti della ricerca inviati da ciascun ricercatore. “La nostra non è una protesta contro la valutazione in quanto tale, ma contro questa valutazione, perché è una delle cause principali della riconfigurazione in atto delle missioni dell’università, che si cerca di nascondere dentro il cavallo di Troia della neutralità e oggettività di algoritmi incomprensibili. Un coordinamento sorto nella speranza che iniziative analoghe possano nascere in altre università italiane e che si arrivi a “fare rete”. StopVQR non è l’impegno di una stagione. È un’idea di università”. (Fonte: R. Ciccarelli, Il Manifesto 19-03-16)