Home 2016 18 maggio UE. ESTERO USA. CHE COSA PENSANO TRUMP E CLINTON SUI TEMI SCIENTIFICI
USA. CHE COSA PENSANO TRUMP E CLINTON SUI TEMI SCIENTIFICI PDF Stampa E-mail

La politica USA ha un rapporto complesso con la ricerca scientifica. Da un lato gli USA dominano il panorama scientifico mondiale. Dall’altro la politica degli Stati Uniti, che possono vantare uno scienziato come Benjamin Franklin tra i padri fondatori, è spesso ai ferri corti con il rigore scientifico, a destra soprattutto, ma anche a sinistra. In effetti, una vena antiscientifica scorre trasversale in entrambi i partiti. Su varie tematiche, ma specialmente Ogm, vaccini e cambiamento climatico, la politica e la comunità scientifica si scontrano. Ma anche su esplorazione spaziale, medicine alternative, politica energetica.
Vediamo come si qualificano, su questi e altri temi, i principali pretendenti alla Casa Bianca.
Donald Trump. Le sue sparate antiscientifiche sono a tutto campo. Il riscaldamento globale per Trump sarebbe stato “inventato dai cinesi” per mettere in difficoltà le aziende americane (salvo poi ritrattare-ma-anche-no, nel suo classico stile): non è altro che una “tassa molto costosa”, e alla fine abbiamo, a suo dire, problemi assai peggiori. La Nasa? Be’, “fantastica” dice Trump, ma anche qui ci sono cose ben più importanti, come i buchi nelle strade. Le energie rinnovabili? Finora il massimo sull’argomento è “le turbine eoliche uccidono un sacco di uccelli”. Trump taglierebbe fondi per la Environmental Protection Agency, l’agenzia federale per la protezione ambientale, ritenendola una “barzelletta”. Trump sostiene che i vaccini causino l’autismo, dando eco a una delle più clamorose frodi scientifiche degli ultimi decenni. Non è chiaro cosa pensi degli organismi geneticamente modificati, ma si è esposto con una battuta su Monsanto, che gli ha guadagnato il cauto interesse di alcuni attivisti anti-Ogm (Trump è un azionista di Whole Foods, la principale catena di vendita di cibo biologico in Usa).
Hillary Clinton. Rispetto ai candidati repubblicani, i democratici suonano tutt’altra musica. Hillary Clinton, in testa nella corsa per la candidatura democratica, si era distinta per ragionevolezza già nel 2007, dichiarando che avrebbe protetto la scienza dalla politica. Si informa su quanto le sta a cuore: nel 2010, rivedendo le bozze di un discorso, aveva scovato un errore sul ruolo della vitamina A, che era sfuggito a vari esperti. Clinton inserisce nel suo programma due obiettivi concreti e specifici: un piano per arrivare a una cura per l’Alzheimer entro il 2025, e investimenti ulteriori per la ricerca e prevenzione contro hiv. È una sostenitrice degli Ogm: e no, nonostante le insinuazioni che questo ha provocato, non ha forti legami con Monsanto. Clinton però ha una forte simpatia verso le cosiddette medicine alternative, che molto spesso medicine non sono, in particolare verso la cosiddetta (e pseudoscientifica) medicina funzionale. (Fonte: www.wired.it 20-04-16)