Home 2016 26 giugno RICERCA. RICERCATORI RICERCA. PER L’ITALIA RISULTATI MOLTO BUONI STANTE LE RISORSE INVESTITE
RICERCA. PER L’ITALIA RISULTATI MOLTO BUONI STANTE LE RISORSE INVESTITE PDF Stampa E-mail

Sul piano prettamente quantitativo (numero di ricercatori e risorse investite) troviamo in testa i grandi Paesi: Stati Uniti, Cina, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia, Russia e Sud Corea. L’Italia è lontana dalla posizione che dovrebbe occupare stante la popolazione e il Pil. Il nostro Paese è, infatti, agli ultimi posti nel numero di ricercatori per numero di occupati e nella spesa unitaria. Paesi più piccoli, come Israele e quelli scandinavi, occupano le prime posizioni. Questo è il primo gap del nostro Paese: ha pochi ricercatori e investe poco. Sul piano qualitativo le cose cambiano. I ricercatori italiani hanno una produttività molto elevata. Per numero di articoli e considerato l’impatto citazionale ci collochiamo al 4° posto dopo Svizzera, Olanda e Hong Kong. Subito dietro di noi c'è il Regno Unito. Tre grandi Paesi come Russia, Cina e Giappone si collocano agli ultimi posti. Gli altri grandi sono a metà. Se uniamo qualità e quantità, misurando la quantità complessiva di ottimi lavori (H-index di Paese), il combinato disposto del “pochi ma buoni” italiano ci fa risalire al 7° posto dopo gli altri Paesi del G7. In altri termini siamo agli ultimi posti per la sola quantità mentre con la qualità media dei nostri ricercatori torniamo complessivamente a difenderci. Questo spiega perché, ad esempio, intercettiamo una percentuale di fondi Horizon del circa 8% contro una contribuzione superiore al 13%. Ma dobbiamo anche dire che lo facciamo con una percentuale di ricercatori molto inferiore all'8 per cento. (Fonte: S. Paleari e L. Parisi, www.scuola24.ilsole24ore.com 20-05-16)