Home 2016 5 settembre IN EVIDENZA MEDICINA. QUANTI DUBBI (E ASSURDITÀ) SUI TEST D’INGRESSO. Il TANTO AGOGNATO (DA NOI) “SISTEMA FRANCESE” LO STANNO ABBANDONANDO PROPRIO I FRANCESI
MEDICINA. QUANTI DUBBI (E ASSURDITÀ) SUI TEST D’INGRESSO. Il TANTO AGOGNATO (DA NOI) “SISTEMA FRANCESE” LO STANNO ABBANDONANDO PROPRIO I FRANCESI PDF Stampa E-mail

Caro direttore,
è ormai un dato certo che, anno dopo anno, aumentano le iscrizioni ai test d'ingresso di Medicina e non solo. Come è possibile emergere sul mercato del lavoro senza una laurea? Normale dunque che ci si iscriva ai test delle facoltà che più di altre offrono, finiti gli studi, un lavoro sicuro. La facoltà di Medicina resta sempre una garanzia. Ogni anno però ritorna il tema scottante: sono così necessari questi test d'ingresso? Lo abbiamo capito: il ricorso al numero chiuso da parte delle università serve soprattutto a ridurre gli studenti che si laureano fuori corso. Tuttavia non penso che sia la soluzione più giusta blocccare uno studente al primo anno di università. Voglio dire, la selezione "naturale" arriverà nel corso dei sei anni. Come per la facoltà di giurisprudenza, dove al termine dei cinque anni gli studenti si dimezzano. Penso che sia stato un bene ampliare la concorrenza a livello nazionale. Non tutte le famiglie possono però permettersi di mantenere anche i figli fuori città. Insomma pensiamoci. Stipare in un aula più di 2.000 studenti per i test è veramente necessario? (Fonte: F. D., Lettera al direttore, Libero Milano 25-08-16).
I test assomigliano più a un rischiatutto che a una vera scrematura basata su competenze, conoscenze e attitudini, oltre che sulle motivazioni, che spingono migliaia di giovani a mettersi in gioco. Il gioco è piuttosto crudele, per non dire sadico. Non è in discussione la necessità di selezionare né il numero chiuso. Forse la soluzione sta in un primo anno universitario aperto a tutti e una selezione per l'accesso al secondo, come fanno i francesi, evidentemente meno sadici di noi. (Fonte: W. Passerini, La Stampa 05-09-16).
E' il test di medicina ... il più atteso per l'altissima richiesta di iscrizione e per i posti che, rispetto allo scorso anno, sono diminuiti di 306 unità: gli iscritti al test sono ben 62.695, 2.056 in più dell'anno scorso, per 9224 posti. Otterrà un banco per aspiranti medici meno del 15% dei candidati. (Fonte: L. Loiacono, Il Messaggero 05-09-16).
E stipare tutti gli studenti (62.695 quest’anno per Medicina) in aule e laboratori insufficienti a contenerli è didatticamente sostenibile e congruo per una laurea con finalità inerenti alla salute pubblica? E dove sarebbero i docenti disponibili e idonei per esaminare questi 62.695 studenti alla fine del primo anno di Medicina? L’articolista de La Stampa, prima di scrivere il “gioco è piuttosto crudele, per non dire sadico” a proposito del nostro test d’ingresso, dovrebbe leggere l’ultimo articolo in merito su Le Figaro (26-08-16) dove in Francia” la sélection des étudiants pourrait etre avancée à l'entrée du master 1 (bac +4) et non plus à l'entrée du master 2 (bac +5)” cioè non più alla fine ma all’inizio del primo anno (come da noi), dato che in quel Paese si sono accorti che il loro sistema (il tanto decantato da noi “sistema francese”) ha tanti lati negativi al punto che “le Conseil d’Etat a confirmé le 10 février que la sélection entre les deux années de master ne reposait sur aucune base légale” (L. Buratti, www.lemonde.fr 16-05-16). (Nota di PSM).