ASN. LE RIVISTE DI FASCIA A PDF Stampa E-mail

Tra i criteri per accedere alle procedure di valutazione per le abilitazioni scientifiche nazionali alla docenza universitaria tornano, in modo fortemente vincolante, le riviste di fascia A, più propriamente la richiesta di un tot di articoli in rivista di fascia A come soglia che concorre ad ammettere o ad escludere dalla valutazione. Un criterio illegittimo perché l’Anvur dovrebbe avere terzietà nella costruzione dei parametri di valutazione dell’esercizio libero della ricerca. Terzietà che nell’indicare come parametro dirimente la presenza di articoli in riviste di fascia A viene platealmente meno, perché è la stessa Anvur a determinare con apposita commissione quali sono le riviste di fascia A; di fatto l’Anvur produce i criteri di cui dovrebbe garantire la terzietà.
In sostanza in fascia A una rivista ci arriva se ha uno standard superiore alla media del settore disciplinare di contributi valutati positivamente (buoni?, eccellenti?) alla VQR, contributi sottoposti alla peer review della valutazione. Chi avrà pubblicato su queste riviste si troverà in curriculum la scorciatoia di uno, due o tre articoli in fascia A in quindici o dieci anni per adire l’abilitazione. Però può darsi benissimo il caso che uno o tutti questi articoli abbiano avuto una VQR non favorevole, quindi non contribuendo in nulla al rango peer review della rivista; e tuttavia si avvantaggiano della classificazione del contenitore per un accesso privilegiato all’ASN. In buona sostanza, se ho due articoli che hanno conseguito una pessima VQR ma sono stampati in fascia A accedo all’ASN, se gli stessi articoli hanno avuto una VQR eccellente ma sono stampati in altro modo, finiscono del calderone dei 15/30 contributi diversi che devo presentare sul criterio “contributi scientifici figli di un dio minore”. Ma cosa si fa a consentire una cosa del genere? C’è un giudice a Berlino?
(Fonte: E. Mazzarella, Roars 15-09-16 e 20-09-16)