Home 2016 21 novembre UE. ESTERO RAPPORTO UE SULL’ISTRUZIONE. NOTE DOLENTI PER L’ITALIA
RAPPORTO UE SULL’ISTRUZIONE. NOTE DOLENTI PER L’ITALIA PDF Stampa E-mail

Nell'ultimo rapporto sull'istruzione diffuso dalla Commissione europea si palesa la distanza dell’Italia rispetto ai risultati ottenuti dalla media degli altri Paesi dell'Unione. Molte le note dolenti, a partire dal tasso d'istruzione terziaria, vale a dire laurea e altri corsi post-diploma. L'Italia qui ha il poco lusinghiero primato del dato più basso dell'Ue: solo il 25,3% dei giovani di età compresa tra i 30 e i 34 anni ha completato un percorso di studi universitario o analogo, contro il 38,7% della media Ue. Ma il documento evidenzia anche altri problemi. Il sistema dell'istruzione superiore, si legge nella scheda specifica relativa all'Italia, «non riceve risorse adeguate» e deve confrontarsi anche con l'invecchiamento e la diminuzione degli insegnanti. Secondo i dati più recenti, quelli del 2014, la spesa pubblica nel settore in Europa è tornata a crescere (+1,1%) dopo tre anni consecutivi di calo. L'Italia invece è tra i dieci Paesi che hanno ridotto questa voce di bilancio. Altri problemi riguardano l'ingresso nel mondo del lavoro, che in Italia resta difficile e costringe alla fuga dei cervelli. Il tasso di occupazione tra chi ha ottenuto un titolo di studio da meno di tre anni è calato dal 54,1%, registrato nel 2012 per le persone tra i 20 e i 34 anni, al 48,5% del 2015. Nello stesso periodo, in Europa, il dato è invece cresciuto dal 75,9% al 76,9%. Al di sopra della media Ue pure il tasso di abbandono scolastico, anche se in costante diminuzione: sono il 14,7% i giovani tra i 18 e i 24 anni che lasciano gli studi e la formazione, contro l'11% registrato a livello europeo. (Fonte: S. Lussu, La Gazzetta del Mezzoggiorno 08-11-16)