Home 2020 30 marzo SISTEMA UNIVERSITARIO LA DENUNCIA DI ANTONIO SCURATI: UN INTRECCIO PERVERSO DI VALUTAZIONE ESASPERATA, BUROCRAZIA, E LOGICHE DI MERCATO AMMALA LA NOSTRA UNIVERSITÀ
LA DENUNCIA DI ANTONIO SCURATI: UN INTRECCIO PERVERSO DI VALUTAZIONE ESASPERATA, BUROCRAZIA, E LOGICHE DI MERCATO AMMALA LA NOSTRA UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Il prof. Antonio Scurati ha scritto sul Corriere della Sera un articolo che lancia un grido di allarme sullo stato di grave crisi in cui versa il nostro sistema universitario, esplicitando come l'origine dei mali possa essere individuata, per un verso, nella troppa burocrazia e, per un altro, nella gestione dei nuovi baroni, determinandosi così un crescente scollamento fra mondo accademico rispetto alla società. Scurati ci informa che più di duecento docenti universitari hanno sottoscritto un documento, definito dall'autore come drammatico, in cui si descrive l'università italiana odierna come un territorio "gravemente contaminato da un incidente nucleare, una landa desolata, popolato di animali morenti".
Secondo gli estensori del documento, infatti, il mutamento catastrofico che si è abbattuto sull'università negli ultimi decenni – un veleno sottile, una catastrofe al rallentatore – avrebbe sortito l'effetto non soltanto di devastarne il paesaggio istituzionale, ma anche quello di desertificare gli animi delle donne e degli uomini che ci lavorano.
Scurati afferma come con "l'inizio del nuovo millennio, la vita del professore è sprofondata in un universo kafkiano di parametri pseudo oggettivi, mediane, soglie, rating, metriche, decaloghi, indicatori, 'somministrati' da una pletora di organismi e protocolli – ANVUR, Invalsi, Ava, Gev, VQR, Asn – tramite i quali i burocrati del sapere vessano sistematicamente studenti e docenti, con l'unico risultato di spegnere in loro ogni autentico desiderio di conoscere, ogni libero impeto a sapere, ogni possibilità di fecondarsi reciprocamente nell'eterno e rinnovato mistero dell'insegnamento".
Oltre alla legittima formulazione delle doglianze formulate con estrema capacità raffigurativa, occorre offrire alternative, proposte, soluzioni, andando francamente oltre il mero invito del prof. Scurati al ritorno alla Costituzione repubblicana che prevede che "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento". Bisogna fare uno sforzo maggiore ed essere propositivi. Ci piacerebbe che, rilanciando il grido d'appello del documento su citato e dell'articolo di Scurati, il dibattito virasse sulla formulazione di proposte che, muovendo dalla necessità d'abbandono dalla logica della valutazione esasperata, riesca a individuare una migliore forma di reclutamento dei giovani docenti, agendo inoltre nella direzione, obbligata, della riduzione di quella spaccatura fra mondo accademico e società. (F: A. Pagliano, ilsussidiario.net 20.02.20)