Home 2020 30 marzo CULTURA DEL DIGITALE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA MODALITÀ DI FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA. IL PESSIMISMO DEI “TECNO-SCETTICI”
MODALITÀ DI FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA. IL PESSIMISMO DEI “TECNO-SCETTICI” PDF Stampa E-mail

«All'ottimismo dei sostenitori della democratizzazione della società, che sarebbe stata indotta dalla potenza di una capillare tecnologia ora alla portata di molti, si contrappone il pessimismo dei tecno-scettici, di cui parla Yascha Mounk. Le ricche analisi dei fenomeni che si stanno diffondendo in rete evidenziano tre fondamentali pericoli per il cittadino, che si trova "solo" nella rete: la polarizzazione dell'opinione pubblica, la sua eterodirezione e la disinformazione. Sono note le osservazioni svolte per primo da Cass Sunstein nel suo famoso libro #Republic a proposito delle "echo chambers" che si formano sui social, dove gli utenti si circondano di persone che incontrano il loro gusto, ascoltano argomenti che già interessano loro e sono esposti a punti di vista che già sono loro congeniali. Le "gated communities" in cui si tende a rinchiudersi nei social sono antitetiche alla "società aperta" di popperiana memoria, così essenziali al confronto democratico.
In un tale contesto, il cittadino in rete non incontra solo i suoi pari e i suoi simili, ma è altresì esposto alla "deliberata creazione e condivisione di informazioni false o manipolate, tesa a ingannare o fuorviare l'auditorio, allo scopo di procurare danni o guadagni politici, personali e finanziari", [come sottolineato dalle indagini condotte ad esempio dal parlamento britannico in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica]. Gli strumenti sono il targeting e il nudging, resi possibili grazie alla profilazione di ciascuno di noi, che si realizza con la sterminata raccolta di dati che volontariamente forniamo alle varie piattaforme attraverso l'uso quotidiano degli strumenti informatici. Le piattaforme tecnologiche non sono spazi vuoti o ambiti neutrali (A. Simoncini) e attraverso di esse il cittadino è esposto alla disinformazione e alle notizie false, dove sempre maggiore è la difficoltà a distinguere i fatti e le opinioni. Grazie alla potenza delle tecnologie contemporanee, oggi ciò che viene pubblicizzato e propagandato – vero o falso che sia – "è molto più in vista che la realtà da sostituire". Nel percorso di conoscenza, oggi, c'è un serio problema di rapporto con i dati di realtà». (F: M. Cartabia, dal Discorso all'inaugurazione dell' A.A. di UniMi, scienzainrete 04-02-20)