Home 2023 12 marzo DOCENTI. RICERCATORI. ALTRO PERSONALE ACCADEMICO ASSEGNI DI RICERCA. PROROGATA LA FACOLTÀ DI BANDIRLI. L’ADI CHIEDE IL BANDO DEI CONTRATTI DI RICERCA
ASSEGNI DI RICERCA. PROROGATA LA FACOLTÀ DI BANDIRLI. L’ADI CHIEDE IL BANDO DEI CONTRATTI DI RICERCA PDF Stampa E-mail

Il 29 dicembre 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legge 29 dicembre 2022, n. 198, che, al comma 1 dell'articolo 6, proroga la facoltà di bandire assegni di ricerca.
L'assegno di ricerca rappresenta a un tempo l'elemento portante e la forma-tipo della precarizzazione del lavoro nel sistema universitario. ADI ha sempre espresso una forte critica nei confronti dello strumento dell'assegno, per via della sua intermittenza e per le indegne condizioni retributive - previdenziali che lo caratterizzano. La riforma del pre-ruolo di giugno 2022, pur non rappresentando la soluzione alle rigidità strutturali storiche del sistema universitario italiano, attraverso l'introduzione del contratto di ricerca e il riordino della disciplina del ricercatore a tempo determinato, consentiva un primo cambio di passo rispetto alla logica precarizzante della legge Gelmini. Nel quadro del mancato stanziamento di nuove risorse, la proroga consente di evitare che l'applicazione della riforma si traduca nell'interruzione del percorso universitario di molti nostri colleghi e colleghe. L'ADI chiede che si usi questo accresciuto margine temporale per definire al più presto in sede di contrattazione collettiva nazionale il trattamento economico del contratto di ricerca e per giungere all'approvazione dei regolamenti di Ateneo, auspicabilmente in un quadro che sia armonioso a livello nazionale. Inoltre, sostiene l'ADI, è necessario che le Università inizino a bandire i nuovi contratti di ricerca, capaci di fornire maggiori tutele e un miglior trattamento economico rispetto agli assegni, già a partire dal 2023. Dal momento in cui la figura del contrattista di ricerca sarà disciplinata in sede di contrattazione collettiva nazionale, riteniamo che sia necessario vincolare le risorse straordinarie dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza all'assunzione attraverso lo strumento del contratto di ricerca. (F: ADI Associazione dottori e dottorandi di ricerca in Italia 06.01.23)
Un parere sindacale. La proroga degli assegni di ricerca (art. 6 c. 1 1000proroghe) secondo FlcCgil "... risponde alle richieste della CRUI e dei settori dell'accademia che intendono bloccare il contratto di ricerca e reintrodurre forme atipiche e a basso costo di precariato (assegni o vecchi post-doc)". "Questa proroga rischia solo di rilanciare il precariato universitario: tanto più che nello Schema di nuovo decreto in discussione (art. 28, comma 6) si prevede l'eliminazione del tetto di spesa indebitamente introdotto dalla revisione del pre-ruolo all'art. 22, c. 6, della legge 240/2010, ma solo in relazione alle risorse del PNRR e a quelle derivanti da progetti di ricerca, nazionali o internazionali, ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi, solo per il periodo di attuazione dello stesso PNRR (cioè, solo fino al 2026)". (F: FlcCgil 23.02.23)