Home 2023 12 marzo LAUREE - FORMAZIONE POST LAUREA - OCCUPAZIONE IL FENOMENO DELLA TROPPA ISTRUZIONE (OVEREDUCATION) PARTICOLARMENTE RILEVANTE TRA I NEOLAUREATI
IL FENOMENO DELLA TROPPA ISTRUZIONE (OVEREDUCATION) PARTICOLARMENTE RILEVANTE TRA I NEOLAUREATI PDF Stampa E-mail

Le statistiche sull'occupazione definiscono "troppo istruiti" (overeducated) gli individui abbinati a posti di lavoro nei quali l'attività svolta non è coerente con il titolo di studio (ad esempio, un laureato che fa l'operaio); la loro presenza è rilevata statisticamente perché evidenzia uno spreco di risorse nell'ambito della pubblica istruzione. Secondo l'Istat, gli individui "sovraistruiti" sono "gli occupati che possiedono un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere quella professione" e la loro percentuale, sul totale degli occupati in età 25-34 anni, è pari al 38,2% (2021). Nelle statistiche Eurostat le persone troppo istruite sono definite come "laureati che svolgono attività per le quali non è richiesta la laurea", e la loro percentuale, sul totale degli occupati in età 25-34 anni, è pari al 24,2% per la media dei Paesi europei e al 25,3% per l'Italia (2020). Poiché il fenomeno della troppa istruzione (overeducation) sembra particolarmente rilevante tra i neolaureati, i dati AlmaLaurea possono essere utili per descriverlo più analiticamente. Questi dati consentono infatti di separare due gruppi di individui: quelli che un anno dopo la laurea stanno svolgendo un'attività coerente col loro titolo di studio e quelli che sono invece occupati in attività per le quali risultano "sovraistruiti". L'indicatore che misura la coerenza del livello d'istruzione con la professione svolta deriva dalla combinazione di due elementi: l'utilizzo delle competenze acquisite all'università e la necessità (formale e sostanziale) del titolo di studio per svolgere l'attività lavorativa. Sono così considerati sovraistruiti coloro per i quali la laurea non è coerente col lavoro svolto perché si utilizzano in misura ridotta le competenze acquisite, e il titolo di studio non è richiesto per legge né risulta utile in alcun modo. Ad un anno dal conseguimento del titolo, la percentuale di laureati troppo istruiti, secondo la definizione sopra riportata, risulta pari al 47% per le lauree triennali e al 36% per le lauree magistrali. La disaggregazione dei dati per gruppo disciplinare evidenzia che nei percorsi magistrali a ciclo unico la probabilità di essere troppo istruiti è nettamente minore rispetto alle lauree magistrali biennali (rispettivamente 10% contro 36%). Al vertice della graduatoria si trovano i gruppi disciplinari Politico sociale e comunicazione, Medico-Sanitario e Farmaceutico, e Psicologico, nei quali la quota dei laureati troppo istruiti sfiora il 50%. (F: L. Rosti, IlSole24Ore 09.01.23 su dati AlmaLaurea)