Home 2023 14 ottobre IN EVIDENZA FIGURE ACCADEMICHE PRECARIE NELLE UNIVERSITÀ (1/4)
FIGURE ACCADEMICHE PRECARIE NELLE UNIVERSITÀ (1/4) PDF Stampa E-mail

Nelle università statali l'attività fa capo a due inquadramenti principali del personale, da una parte quello del personale docente e ricercatore di ruolo, con rapporti di lavoro regolati dallo stato giuridico pubblico in base a norme di legge e a regolamenti di ateneo, da un'altra parte quello del personale contrattualizzato che inquadra oltre al personale amministrativo e bibliotecario anche alcune figure tecniche e didattiche come i CEL (collaboratori ed esperti linguistici).
In mezzo a questi due inquadramenti il settore universitario ha visto moltiplicarsi figure precarie (il precariato universitario, un mondo di mezzo, definizione FlcCgil) con i contratti di insegnamento (individuali, definiti per regolamento di ateneo praticamente senza alcun vincolo normativo, in alcuni casi ancora a titolo gratuito, che oggi coinvolgono quasi 30mila persone), con le borse e gli assegni di ricerca (praticamente dei co.co.co., con contributi pensionistici in gestione separata esigibili con grande difficoltà, senza capienza fiscale e quindi il relativo welfare, oltre 15mila ogni anno), e anche con i ricercatori a tempo determinato (RDT) di tipo a, di fatto a progetto, sottoposti a vincoli nelle proprie attività come con il PON (Programmi operativi nazionali) e il PNRR, con obblighi d'insegnamento gratuito molto variabili tra gli atenei. 1/4 segue.