Home 2023 14 ottobre IN EVIDENZA IL CONTRATTO DI RICERCA, UN VARO CONTRASTATO (4/4)
IL CONTRATTO DI RICERCA, UN VARO CONTRASTATO (4/4) PDF Stampa E-mail

Nella necessaria trattativa sul rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) istruzione e ricerca, è stata sostenuta da tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo una proposta di articolato sul contratto di ricerca. La proposta, come scrive la FlcCgil, preso atto dei vincoli di legge, definiva i diritti generali del contrattista, a partire dal pieno riconoscimento dell'autonomia e dei prodotti della sua attività di ricerca, con esplicito riferimento alla Carta europea dei ricercatori e al D.lgs. 165 del 2001, e prendeva inoltre a riferimento, per quanto non definito dalla norma, il trattamento del personale assunto con tempo determinato (con tutti i relativi diritti, a partire da ferie e malattia), con la piena autodeterminazione del proprio regime orario, autocertificato a fine semestre. Si prevedeva, inoltre, una possibilità molto limitata di assumere incarichi didattici oltre il proprio lavoro di ricerca. Ma in merito la posizione dell'ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) nel primo incontro ancora interlocutorio del 18 settembre, si è mostrata irremovibile con la sua proposta ai sindacati di trasferire nel contratto la previsione della retribuzione, con un articolo che in pratica riportava integralmente il testo del DL 36/2022 [L'importo del contratto di ricerca di cui al all'art. 22, comma 6, della legge 30 dicembre 2010, n. 240 come sostituito dall'art. 14, comma 6-septies del D.L. 30/04/2022 n. 36, convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n. 79, è pari al trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo definito]. Tale proposta ha trovato contrari i sindacati presenti al tavolo della trattativa perché definiva la retribuzione senza alcun perimetro dei compiti e dei diritti correlati a questa retribuzione. Durante la riunione è risultato evidente che su un tema che coinvolge migliaia di giovani (quasi di 20 mila è oggi la platea degli assegnisti) non ci sia stata fino ad ora un'azione propositiva da parte del Ministero dell'Università e della Ricerca. E pertanto sarebbe necessario che il confronto non si esaurisca nel tavolo contrattuale con l'ARAN, ma che coinvolga tutti i soggetti interessati a partire da quelli istituzionali. 4/4. F (1/4 – 4/4): D.lgs. 165/2001, DL 36/2022 (L. 79/2022), DL 198/2022 (1000proroghe 2023), FlcCgil notizie 19.09.23.