Home 2023 14 ottobre LAUREE-FORMAZ. POST LAUREA-ITS-DIPLOMI-OCCUPAZIONE PER UNA MATURITÀ FACILE POCHI GIORNI DI FREQUENZA E «RETTE» FINO A 10MILA EURO
PER UNA MATURITÀ FACILE POCHI GIORNI DI FREQUENZA E «RETTE» FINO A 10MILA EURO PDF Stampa E-mail

La ricerca della rivista "Tuttoscuola" dimostra che su 32mila diplomati in Italia, arrivati al 5° anno senza passare dal 4°, sono passati dalla Campania in 23mila (di cui 13mila nell'area metropolitana di Napoli) + 7.780%. A San Giuseppe Vesuviano Il record del salto di iscritti dal quarto al quinto anno nelle paritarie spetta a questo Comune. Poco più sotto Ottaviano con più 7mila%: i 17enni al quarto erano 286 e al quinto anno nelle 3 scuole paritarie sono diventati 1.279. In un territorio che è pari allo 0,4% del Paese, si concentra circa la metà dei sospetti diplomifici italiani. Nella zona dell'hinterland di Napoli l'incremento di iscritti al quinto anno rispetto al quarto è stato di 11.463 studenti. È come se, nota "Tuttoscuola", tutti i maturandi della Liguria all'ultima maturità si fossero trasferiti in Campania. Possibile che tutto questo passi inosservato? Possibile che non esistano limiti alla capacità di questi istituti di fare iscritti e business? I limiti sono nelle norme che il ministero aggiorna periodicamente, ma non bastano. Non bastano, per esempio, i divieti alla formazione di classi cosiddette collaterali negli istituti paritari (quelle cui vengono iscritti i diplomandi dell'ultima ora), perché più di un Tar ha stabilito che tali limiti devono cessare se gli studenti risultano anche lavoratori. E allora, come per miracolo, nella regione della disoccupazione giovanile più alta d'Europa, quegli alunni risultano, quasi sempre, appartenere alla categoria degli studenti-lavoratori. Disposti a pagare sino a 15 mila euro per quel pezzo di carta ottenuto in pochi mesi di (finta) scuola. Ma 15 mila è la cifra massima: ne basta un terzo in gran parte degli istituti paritari. E con 5 mila euro il diciottenne spunta un titolo da spendere (anche) sul mercato del lavoro. «Eppure sarebbe facile fare una verifica sullo status di lavoratori. Perché non la si fa? Sarebbe la leva per bloccare il fenomeno». E lo Stato?... «Sembra abbia rinunciato alla lotta contro i diplomi facili, azzerando o quasi i controlli». Due numeri: negli anni 90 gli ispettori che facevano le verifiche «erano 696. Ne sono rimasti in servizio solo 24. Alcuni prossimi alla pensione. F: Dossier di Tuttoscuola. G.A. Stella, CorSera Agosto 2023.