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UNA RIFORMA CHE RIDUCE A QUATTRO ANNI LA DURATA DEGLI STUDI TECNICO-PROFESSIONALI POTREBBE RENDERE DI FATTO INACCESSIBILI GLI STUDI UNIVERSITARI A UNA LARGA PLATEA DI STUDENTI |
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L'accesso all'università dipende fortemente dalla classe sociale e dal tipo di diploma, due variabili fortemente associate. In Italia, la probabilità di andare all'università è intorno al 90% per i maturi dei licei classici e scientifici, del 50% per gli altri licei e gli istituti tecnici e solo del 17% per gli istituti professionali. Nonostante ciò, l'università italiana, seppure dopo molti, troppi anni e con innegabili resistenze ha imparato ad "accogliere" tutti gli studenti e adesso non può e non deve fare a meno degli studenti (sempre troppo pochi) che provengono dagli istituti tecnici e professionali. Perché, quindi, intervenire su un segmento tanto importante e strategico con una riforma che riducendo a quattro anni la durata degli studi tecnico-professionali (ancorché prevedendo un successivo "periodo di formazione al lavoro") potrebbe rendere di fatto inaccessibili gli studi universitari a una larga platea di studenti? F.: M. Attanasio, M. Porcu, Repubblica Settembre 2023.
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