Professori e ricercatori universitari dopo la manovra finanziaria |
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Negli anni 2011/13 vengono bloccati per un triennio la maturazione di classi e scatti, e l’adeguamento annuale delle posizioni stipendiali sulla base degli indici annualmente determinati dall’Istat . Senza possibilità di recupero. Le progressioni di carriera disposte in questi anni hanno solo valore giuridico. Inoltre l’articolo 9 al comma 2 prevede che gli stipendi superiori ai 90.000 euro lordi sono ridotti del 5% fino a 150.000 euro, mentre per la parte eccedente i 150.000 euro il taglio sarà del 10%. NOTA Le perdite sono a regime e per sempre, nel senso che si trascinano negli anni, determinando la modifica delle curve retributive della docenza. Il rallentamento della dinamica retributiva produce danni relativamente maggiori per i docenti più giovani, che sono all’inizio della carriera, piuttosto che per coloro con maggiore anzianità che hanno accumulato un percorso salariale e previdenziale consistente. Proprio perché i tagli non sono recuperabili, il loro effetto cumulativo va misurato in termini di perdita individuale sull’arco dell’intera carriera futura. La proiezione riguarda i tre anni del blocco, ma essa andrebbe, in effetti, calcolata, in termini di minore retribuzione attesa e conseguita, per tutta la carriera di ciascuno. Si vedrebbe allora che il blocco produce una perdita di reddito a regime estremamente rilevante. Non va poi sottovalutato l’effetto del blocco sulla contribuzione pensionistica, particolarmente per chi matura nel nuovo regime. TABELLA La proiezione è sulle posizioni iniziali, mediane e finali delle tre fasce di docenza, in modo da dare l’idea dell’entità dei tagli a seconda della collocazione individuale in classi e scatti. Nella tabella che segue, • la prima cifra (a) rappresenta la perdita media per il blocco di classi e scatti, calcolata sullo stipendio annuale lordo, e cioè la differenza tra una classe e quella superiore proiettata per tre anni dal 2011 al 2013. • La seconda cifra (b), la perdita dovuta al mancato adeguamento annuale per la posizione di riferimento, sempre nei tre anni, nell’ipotesi arbitraria che per tutti e tre gli anni l’adeguamento fosse pari al 2% annuo (ma l’anno scorso, ad esempio, l’adeguamento è stato del 3,77%). • La terza cifra (c) rappresenta la perdita media annuale a regime consistente in un importo pari a 1,5 scatti (blocco per tre anni degli scatti biennali). • Ovviamente anche gli importi della colonna b) con la norma attuale non verranno recuperati. Perdite medie complessive nel triennio Professore ordinario confermato a T.P. a b c Ordinario classe 1: 9351 + 7.530 4675 Ordinario classe 9: 10380 + 11.105 5190 Ordinario classe 14/3: 6402 + 13.950 3201
Professore associato confermato a T.P. a b c Associato classe 1: 6642 + 5650 3321 Associato classe 9 : 7371 + 8185 3685 Associato classe 14/3: 4545 + 10205 2272
Ricercatore confermato a T.P. a b c Ricercatore classe 1: 4743 + 4327 2371 Ricercatore classe 9: 5265 + 6132 2632 Ricercatore classe 14/2: 3246 + 7445 1623
RIENTRO DEI RICERCATORI – ARTICOLO 44 Dal 2011 I ricercatori che ritornano a lavorare in Italia potranno escludere dalla formazione del reddito il 90% degli emolumenti purché al momento dell’emanazione del decreto siano stati 2 anni continuativi all’estero, si applica anche a chi sarà all’estero per i successivi 5 anni. Dovranno prendere la residenza fiscale in Italia e si applica per 3 anni. (Elaborazione a cura del centro nazionale FLC CGIL su dati Aran e Miur) |