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AMMISSIONE AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA. IL SISTEMA FRANCESE E IL NUOVO SISTEMA SIMIL-FRANCESE PROPOSTO IN ITALIA PDF Stampa E-mail

Si torna a volere attuare in Italia un numero chiuso simil-francese (Testo base adottato dal comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato), proprio quando in Francia quel sistema è fortemente criticato per avere prodotto danni enormi agli studenti e alle loro famiglie: oltre l’80% degli iscritti sono stati espulsi dopo un ‘inutile’ anno di studio.

Di seguito osservazioni critiche sul numero chiuso simil-francese: libera iscrizione all’università e selezione alla fine del primo anno. Questa modalità applicata in FRANCIA da 40 anni ora si è deciso di abbandonarla. Durante tutti questi anni a circa l’80% degli iscritti al primo anno di medicina (negli ultimi anni circa 60.000) è stato impedito di proseguire negli studi intrapresi. Questo meccanismo ha comportato una estrema competizione tra gli studenti, un costo enorme per le famiglie per supportare lo studio dei propri figli, una grave frustrazione per i giovani che hanno perso uno o due anni della loro vita nel tentativo, fallito, di proseguire negli studi per prendere la laurea da loro desiderata, uno spreco di soldi pubblici per fare studiare inutilmente migliaia di giovani.

In sintesi, nel caso del modello di selezione francese gli studenti possono liberamente iscriversi al primo anno della facoltà di medicina, ma poi, dopo una valutazione di fine anno sul rendimento effettivo, solo i migliori possono accedere al secondo anno. Il rischio in questo caso è una oggettiva difficoltà di chi rimane escluso, poiché ha impegnato un anno «inutilmente» e ha, perciò, perso chances preziose rispetto ai propri coetanei.

Durante il primo anno è quasi impossibile individuare quelli che saranno i laureati migliori rispetto a quelli che non si potranno laureare perché non ammessi al CdL Medicina. Di certo questa modalità di selezione è – come sperimentato per decenni in Francia –, oltre che inaffidabile, enormemente costosa, non solo in termini economici, per chi alla fine del primo anno non riuscirà a superare il blocco del numero contingentato di posti. Insomma per evitare una decimazione eseguita con un test all’ingresso, si aspetterebbe un anno per attuarla, un anno di vita sprecata per i giovani – la stragrande maggioranza – che saranno esclusi.

In ITALIA (testo base del Senato) si vorrebbe spostare di 6 mesi la selezione, attraverso il test, di coloro che vorrebbero frequentare Medicina, dopo avere operato una prima scrematura (superamento di tre esami entro dicembre: a) fisica medica; b) elementi di biologia cellulare e genetica; c) principi di anatomia umana.) che peserà in termini di impegno e di costi economici più di quanto oggi accada per prepararsi agli attuali test per accedere a Medicina.

Se si cambierà non sarà comunque da quest’anno: i test previsti per maggio e luglio resteranno invariati rispetto all’ultima formulazione stabilita dall’attuale ministra. La riforma, se sarà varata, potrebbe partire dall’anno accademico 2025-2026, l’iter parlamentare è ancora lungo.

F: Senato n.ro 915. DDL Modifiche alla legge 2 agosto 1999, n. 264, in materia di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. Andu 13.03.24 e 26.04.24. V. G. La Repubblica 24.04.24.